G20 ad Amburgo, scontri con i black bloc
Migliaia di antagonisti in città. Oggi il primo incontro tra il leader americano e quello russo
BERLINO Sarà più importante la riunione vera e propria dei leader del G20 o il carosello di incontri bilaterali che in queste ore ruota tra gli alberghi di Amburgo? Oppure, sul vertice prenderanno il sopravvento le manifestazioni e gli scontri che da due giorni mettono sottosopra la città? Ieri sera, un corteo organizzato sotto lo slogan «G20: benvenuti all’inferno» è degenerato in una rissa con le forze dell’ordine. La polizia ha detto di essere stata attaccata da individui mascherati che lanciavano pietre, bottiglie, oggetti vari e appiccavano fuochi nelle strade. Dopo avere chiesto a questi dimostranti di togliere le maschere, le forze dell’ordine hanno lanciato un contrattacco con cannoni ad acqua, fumogeni, spray irritanti finalizzato a disperdere la parte degli «anticapitalisti» nel corteo.
Per oggi e domani, la polizia attende nuovi scontri. Se queste tensioni dovessero prendere il sopravvento e oscurare il summit del G20, per Angela Merkel sarebbe un problema serio: su questo vertice ha giocato molto e, se si dimostrasse che la Germania non è in grado di garantirne la tranquillità, lei sarebbe la prima a pagarne il prezzo. In piena campagna per le elezioni di settembre.
Ieri, comunque, Merkel ha incontrato Donald Trump per un’ora, prima che questa mattina inizi ufficialmente il summit. Sono i due capi di governo più lontani, politicamente, tra i Venti su commercio e clima, temi centrali del vertice. Nell’incontro ne hanno parlato, oltre ad avere affrontato le questioni di Ucraina, Corea del Nord, Siria. Oggi, la cancelliera tedesca si riunirà, probabilmente a colazione, con il francese Emmanuel Macron e con il russo Vladimir Putin per discutere di Ucraina. A sua volta, Putin vedrà Trump, per la prima volta a quattr’occhi.
Gli incontri bilaterali sono di estrema importanza, perché il gioco geopolitico che si è aperto nel mondo consiste nel disfare e fare alleanze per stabilire chi può prendere una leadership nei vuoti lasciati dalla Casa Bianca. I nuovi equilibri si rifletteranno anche nella parte ufficiale del summit. La grande domanda: Merkel vuole isolare Trump sul commercio e sul trattato di Parigi sui cambiamenti climatici, dal quale Washington si è ritirata? Difficile: non è detto che lo voglia, soprattutto non ha trovato alleati forti, a cominciare dalla prudente Cina.