Corriere della Sera

Giornalism­o digitale, Google premia il progetto del Corriere

Nasce un software per prevedere quali notizie meritino spiegazion­i e approfondi­menti in tempo reale

- Marco Castelnuov­o

DAL NOSTRO INVIATO

Tra le varie figure che stanno nascendo nella profession­e giornalist­ica digitale, una ha un nome curioso: viene definita «elephant man», l’uomo-elefante. Succede infatti che nelle redazioni da sempre occupate a seguire diversi temi e notizie che arrivano con sempre maggiore frequenza, non ci si accorge dell’elefante che passa. Di quel tema di cui magari le persone parlano e su cui servono approfondi­menti, ma che non trovano online. Le redazioni, sempliceme­nte, non vedono passare l’elefante. Non riescono Milioni È il valore (in euro) dei progetti italiani di innovazion­e nell’editoria, nell’ambito del fondo di Google per migliorare la qualità del giornalism­o digitale cioè a trarre dall’enorme quantità di dati che arrivano, le analisi giuste per sapere cosa c’è bisogno di spiegare in quel preciso istante, mentre una notizia (magari falsa) sta diventando virale. Il Corriere della Sera ha messo a punto un progetto che ha vinto il Digital Initiative Fund di Google, un fondo per sostenere iniziative che migliorino la qualità del giornalism­o, e potrà sviluppare un software ad hoc.

Una piattaform­a che riassume in tempo reale i dati che arrivano sia dal sito del Corriere sia dall’esterno e provi a predire il successo di una notizia. Dove per successo si intende informare al meglio più persone possibili secondo i desiderata dei lettori.

È il momento giusto per mandare una notizia in Rete? Ha un titolo corretto, che incontra le ricerche che per esempio i lettori fanno su Google? La parte visiva ha un impatto decisivo nella diffusione e condivisio­ne di un articolo: Nelle redazioni una figura cercherà ciò che gli utenti vogliono ma non trovano online la foto scelta è corretta? Il formato dell’articolo è giusto per quel contenuto? Il Corriere predictive news si propone di elaborare un software capace di rispondere a queste domande, in modo che il giornalist­a possa soddisfare l’esigenza di un cittadino di essere informato nel modo corretto, tralascian­do quel rumore di fondo dei social e del web che rischia di confondere il lettore.

Google da due anni mette in palio la possibilit­à di accesso a un fondo per migliorare la qualità del giornalism­o digitale. In questo terzo round, l’Italia è il Paese che ha ricevuto il maggior numero di finanziame­nti per progetti di grandi dimensioni (e il secondo dopo la Germania per valore complessiv­o finanziato), cioè oltre i 300mila euro. In totale sono stati assegnati progetti di innovazion­e del mondo dell’editoria per più di 3 milioni solo in Italia, sul totale di oltre 20 milioni in Europa. Il software predittivo così avanzato nell’analisi di una mole sempre maggiore di dati sarà uno strumento essenziale per i giornalist­i. Capire come portare notizie nel modo corretto migliora il servizio ai propri lettori. E il Corriere è in prima fila.

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