GLI SCIOPERI NEI TRASPORTI DANNEGGIANO I CITTADINI VANNO REGOLAMENTATI
Alle motivazioni ormai non ha interesse quasi più nessuno. Anche perché lo sciopero di ieri vedeva tra le ragioni dell’astensione dal lavoro nei trasporti pubblici locali la difesa del diritto allo sciopero… Marco Galluzzo sul Corriere.it ha documentato il calvario dei cittadini bersagliati dalle astensioni. O anche solo dalla minaccia di indire uno sciopero che ha come effetto la spinta a usare i mezzi privati al posto di quelli pubblici. Nel 2016 sono stati 800 quelli nei servizi essenziali, proclamati 1.297. E nel settore del trasporto locale ogni anno se ne indicono mediamente circa 370. Ma nel primo trimestre di quest’anno ne sono stati proclamati 207, 146 messi in atto. Ma come si può pensare che un Paese, qualsiasi nazione, possa sopportare un carico del genere? Come si può pensare che intere categorie per far valere i loro diritti infliggano danni così rilevanti ad altri cittadini? Perché di questo si tratta. Quali che siano le motivazioni, condivisibili o meno, chi ne subisce le conseguenze sono persone che nulla hanno a che fare con la vertenza. Tanto più che le conseguenze non sono nemmeno prevedibili. Ieri Roma e Napoli hanno visto il traffico andare in tilt. Mentre a Milano la situazione è apparsa più tranquilla. Spesso i protagonisti di queste astensioni sono sigle più che minoritarie. Appena dopo gli scioperi dello scorso giugno, dichiarazioni e impegni a disciplinare meglio queste situazioni si sono accavallati da parte di tutte le forze politiche. Le strade sono chiare. E vanno dalla possibilità di proclamare scioperi solo per quelle sigle che abbiamo una minima rappresentatività alla possibilità di chiedere adesioni preventive fino al referendum tra i lavoratori prima dell’astensione. In Parlamento ci sono ovviamente più disegni di legge. Ma l’orientamento sembrava essere quello di farli convergere su un unico testo. È troppo chiedere che da qui alla primavera prossima quando dovrebbero sciogliersi le Camere si arrivi a una disciplina che riguardi almeno le astensioni nel trasporto pubblico locale?