Se Bernie Sanders è l’uomo «nuovo»
Quattro donne in gamba e molto aggressive (Elizabeth Warren, Kristen Gillibrand, Amy Klobuchar e, su tutte, le senatrice della California Kamala Harris) si preparano a scendere in campo per sfidare Donald Trump, ma difficilmente la spunteranno contro il candidato nascosto che si sta già preparando dietro le quinte. Chi è l’«uomo nuovo» dei democratici? Bernie Sanders. Molti giudicano impensabile una sua nuova candidatura: nel 2020 il senatore radicale del Vermont che un anno fa ha quasi strappato la «nomination» a Hillary Clinton, avrà 78 anni. Mai l’America ha eletto un presidente di quell’età. Ma stanno succedendo molte cose mai accadute in passato. Il primo a saperlo è proprio Bernie che, quando scese in campo, non credeva neanche lui di potercela fare con la ex «first lady»: i suoi consiglieri parlavano di una candidatura di testimonianza, una campagna fatta per evitare che il partito democratico si spostasse troppo al centro. Si sa com’è andata: folle oceaniche per Sanders, piazze semivuote per Hillary. Che alla fine la spuntò, ma poi perse con Trump. Un’altra vecchia regola della politica americana (le elezioni si vincono al centro) gettata alle ortiche, o solo un’eccezione? Bernie crede di potercela fare, in tempi di grande polarizzazione politica e, anche se per ora non si esprime, i suoi atti sono fin troppo chiari: sta costruendo una sua struttura a livello nazionale, più capillare di quella della campagna 2016. Sta assumendo posizioni politiche meno radicali: una parziale conversione verso il centro che gli fa guadagnare il consenso di leader democratici dei vari Stati che l’anno scorso non potevano permettersi di fare uno sgarbo ai Clinton, sostenendo l’«outsider». Sta costruendo una piattaforma economica progressista molto chiara, ampiamente condivisa e non particolarmente rivoluzionaria: «college» (i primi anni universitari) gratuito per tutti ed estensione generalizzata del sistema Medicare (la sanità per gli anziani sussidiata dallo Stato): insomma, quello che la maggior parte dei Paesi europei ha già oggi. Infine il leader che nelle piazze del 2016 parlò soprattutto di giustizia sociale sta portando nella sua squadra anche consiglieri di politica estera come Matt Duss, esperto analista di confitti mediorientali, e Ari Rabin-Havt, braccio di destro di Harry Reid negli anni in cui era il leader del Senato. Rimane l’«handicap» dell’età, ma Bernie sfiderebbe Trump, mica un ragazzino.
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