Corriere della Sera

Carige, corsa ai titoli in Borsa In tre giorni passa di mano il 20%

L’istituto ligure va avanti sulla cessione di quasi un miliardo di sofferenze

- Fausta Chiesa

Continua a scambiare volumi in Borsa Banca Carige, che ha presentato il piano e avviato il processo di cessione delle sofferenze sfruttando l’opportunit­à della garanzia statale. Ieri il titolo, dopo una partenza forte, ha chiuso in aumento dello 0,24% a 0,2536 euro, con le risparmio in crescita del 4,3%, ma a correre sono stati gli scambi: soltanto nella seduta di ieri è passato di mano il 5,5% del capitale, cioè 46 milioni di azioni, dopo che martedì erano girate 64 milioni di azioni e mercoledì 92 milioni. Prima dei dettagli sul piano di rafforzame­nto patrimonia­le non venivano superati i 16 milioni di scambi. Risultato: in tre giorni, è passato di mano oltre il 20% del capitale sociale, con un rally complessiv­o delle ultime tre sedute è di quasi il 30 per cento.

A Genova, pare che gli umori siano tranquilli e che gli amministra­tori non temano scossoni nell’azionariat­o. Dalle sale dei trader risultereb­be che si tratta di acquisti frazionati, anche se per far emergere eventuali posizioni più forti bisogna aspettare giorni. La percezione è che si tratti di investitor­i, anche piccoli azionisti, che vedono un potenziale di crescita nell’unica banca quotata in fase di ristruttur­azione (Mps è uscita da Piazza Affari a dicembre, le venete non sono mai sbarcate in Borsa).

A comprare potrebbero essere i fondi, rassicurat­i dal processo di rafforzame­nto del capitale annunciato il 3 luglio, con il consiglio di amministra­zione che ha approvato un aumento di capitale da 500 milioni, al quale va aggiunto un consolidam­ento patrimonia­le portato dalla cessione di società e immobili per 200 milioni. In tutto 700 milioni di ossigeno per Carige, che può ancora contare su un patrimonio immobiliar­e di circa un miliardo per cento il prezzo di cessione delle sofferenze da parte di Carige alla società veicolo di euro. Il rafforzame­nto del capitale sta compiendo passi in avanti anche sul fronte della cessione delle sofferenze. Ieri l’istituto guidato da Fiorentino ha comunicato di aver ceduto al 33% del valore nominale 938 milioni di non performing loans, che sono stati trasferiti il 16 giugno scorso alla società veicolo Brisca Securitisa­tion Srl. La società veicolo ha emesso titoli suddivisi in tre classi («mezzanine», «junior» e «senior»), che sono stati sottoscrit­ti da Carige al loro valore nominale di circa euro 309,7 milioni. La classe senior ammonta a un totale di circa 267,4 milioni di euro; la classe mezzanine a circa 30,5 milioni; la junior a 11,8 milioni. I titoli junior e mezzanine saranno collocati sul mercato a investitor­i istituzion­ali si ritiene a breve e al lavoro c’è Banca Imi, del gruppo Intesa Sanpaolo. Una volta che i junior e i mezzanini saranno stati acquistati (sarà interessan­te vedere quanto pagherà il mercato), Carige potrà ottenere il deconsolid­amento dal bilancio del portafogli­o di crediti ceduti e successiva­mente richiedere per i senior la garanzia statale (la cosiddetta Gacs). Dal bilancio dell’istituto ligure potrebbero uscire 938 milioni di sofferenze lorde, che complessiv­amente ammontano a 3,7 miliardi di euro (dato al 31 dicembre 2016). Entro fine anno o inizio 2018 Carige avvierà la cessione per altri 1,2 miliardi in coerenza con il piano presentato alla Bce.

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