Corriere della Sera

L’iniziativa degli artisti Ilya ed Emilia Kabakov ospitata a Capalbio da Jacaranda Caracciolo Falck La tappa toscana della Nave della Tolleranza

- Di Paolo Conti

Alzerà questa mattina le sue vele la Ship of Tolerance, la Nave della Tolleranza. Non sul mare, ma sulle colline di Garavicchi­o a Capalbio (Grosseto). Una struttura superba e onirica, destinata a navigare nei mari della creatività infantile: 8 tonnellate di legno, una lunghezza di 27 metri, 60 quadrati di tela pronti per essere dipinti e illustrati da bambini e ragazzi fino alla fine di settembre. È l’imponente progetto artistico-culturale degli artisti russo-americani Ilya e Emilia Kabakov (il 18 ottobre 2017 la Tate Modern di Londra aprirà una loro retrospett­iva, rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2018) che ha iniziato il suo viaggio nel 2005 e ha già attraccato a Venezia, St. Moritz, Miami, l’Avana, Mosca, New York, Londra, e nell’oasi di Siwa in Egitto. Dopo la tappa romana, nel cortile dell’Accademia delle Belle Arti in via di Ripetta, ecco l’arrivo su un terreno accanto alla tenuta di Garavicchi­o, ospite di Jacaranda Caracciolo Falck e del figlio Alessandro Borghese e grazie La Nave della Tolleranza nella sua tappa a Sharjah, negli Emirati Arabi

all’impegno organizzat­ivo dell’imprendito­re Luca Del Bono.

La giornalist­a ed editrice Jacaranda Caracciolo Falck è consiglier­e della Fondazione «Il Giardino dei Tarocchi», il parco dedicato alle sculture di Niki de Saint Phalle: «Nacque alla fine degli anni Settanta dall’amicizia di mio padre e di mio zio, Carlo e Nicola Caracciolo, con la grande artista. È Da oggi bimbi e ragazzi della zona potranno realizzare sessanta nuovi quadri di tela

un’eccellenza culturale italiana che ogni anno attira 120 mila visitatori. Da tempo cercavo un’iniziativa adatta a questo contesto. L’abbiamo trovata ora con questo splendido progetto. Il terreno che ospita la Nave si affaccia sul mare, l’idea ha suscitato l’entusiasmo del sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori. Sono rimasta colpita dal fatto che tanti operatori coinvolti, per esempio i trasportat­ori, non abbiano voluto alcun compenso».

Da oggi i bambini e i ragazzi della zona potranno partecipar­e alla realizzazi­one dei nuovi sessanta quadri di tela che vengono dipinti a ogni tappa. Dice il sindaco Bellumori: «Sono orgoglioso che nelle prossime settimane alcuni dei nostri ragazzi e ragazze delle scuole potranno collaborar­e all’iniziativa».

Tutto è, come esplicita il titolo, all’insegna del dialogo e della tolleranza reciproca tra diverse culture. Infatti le prossime tappe della nave saranno Lipari e Lampedusa, certamente l’approdo più significat­ivo e anche carico di speranze dell’intero viaggio immaginato da Ilya ed Emilia Kabakov da anni impegnati, come spiegano loro stessi, sul campo di battaglia per i valori positivi: dialogo tra culture, battaglia per i diritti civili, libertà, uguaglianz­a, pace tra i popoli. La loro idea è che «durante il processo creativo, e affrontand­o il tema della diversità culturale, i ragazzi possono contempora­neamente dare e ricevere una lezione di tolleranza». Mentre i giovani di Capalbio dipingeran­no le loro tele, al Castello e al Circolo La Macchia verranno allestite due mostre dedicate a sessanta bandiere decorate a mano da bambini di tutto il mondo, durante il lungo viaggio della Nave della Tolleranza.

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