Molotov, assalti Melania barricata
I Black Bloc lanciano molotov e sassi. Un elicottero della polizia viene attaccato con un missile leggero Auto in fiamme e centinaia di feriti. I dubbi sulla scelta della città, storico centro della protesta anticapitalista
DAL NOSTRO INVIATO
A fine mattinata, Melania Trump non è riuscita a mettere il naso fuori dalla Gästehaus des Senats. La villa sull’acqua dove il presidente Usa e la First Lady hanno dormito la sera di giovedì, in attesa dell’inizio del G20 di Amburgo, ieri mattina era circondata da gruppi di manifestanti anticapitalisti, decisi a distruggere quanto possibile ciò che è stato organizzato dalla presidenza tedesca del summit. Qui, hanno avuto successo. La signora Trump non ha potuto partecipare alla gita sul fiume Elba guidata da Joachim Sauer, il marito di Angela Merkel. Il programma degli accompagnatori è stato cambiato anche perché era ormai diventato pericoloso avventurarsi su una barca.
È che, ancora ieri ad Amburgo è stata una giornata di guerriglia urbana. Già di prima mattina, i Black Bloc hanno occupato punti strategici della città per cercare di impedire ai leader che partecipano al vertice di raggiungere gli spazi della fiera dove si tengono le riunioni. La polizia è intervenuta con cariche e cannoni
ad acqua e alla fine ha comunicato che «tutte le delegazioni» hanno raggiunto la meta. Era però solo l’inizio. I militanti più duri antisistema hanno tenuto fede alla promessa e — in piccoli gruppi, con i passamontagna, i tascapane pieni di sassi e di bottiglie incendiarie — hanno attaccato la polizia in più punti della città. Guerriglia violenta.
Vetrine e finestre sono state distrutte. Il consolato della Mongolia è stato attaccato con pietre. Decine di auto sono state date alle fiamme: vetro spezzato con una mazza e bottiglia molotov gettata all’interno. A un veicolo della delegazione canadese al G20 è andata un po’ meglio: gli sono stati tagliati i pneumatici.
Un elicottero delle forze dell’ordine è stato attaccato con un missile leggero, ha detto la polizia: mancato per poco. Nelle strade i manifestanti hanno alzato barricate con auto, contenitori dell’immondizia, oggetti vari, e dato fuoco al tutto. L’impressione è che al fianco dei Black Bloc ci fossero dei sostenitori non impegnati in azioni di violenza ma in una sorta di guerriglia psicologica: di fronte ai poliziotti schierati, li schernivano e li invitavano a reagire. Nella Reeperbahn, mitica strada dell’intrattenimento e delle luci rosse, manifestanti e prostitute hanno spesso provocato assieme i giovani poliziotti e poliziotte. Agli attacchi diretti e ai blocchi, la polizia ha reagito con cariche e lancio di lacrimogeni e gas urticanti.
In serata, la tensione si è spostata verso il vecchio porto, dove, alla nuova Elbphilharmonie, i leader del G20 hanno assistito a un concerto prima di andare a cena. A meno di due chilometri, è scoppiata un’altra battaglia, tra circa seimila dimostranti e la polizia. Anche qui, sassaiole e cannoni ad acqua.
Una giornataccia, con feriti, anche seri. I pompieri hanno fatto sapere di essere intervenuti in una circostanza perché parecchi ragazzi sono caduti da un muro di quattro metri durante uno scontro: 14 sono stati ricoverati, 11 in condizioni serie, e molti altri medicati sul posto.
A fine mattinata, la polizia, già presente in città con 20 mila agenti arrivati da tutta la Germania, aveva chiesto il rinforzo di qualche altro centinaio di unità. La cancelliera Merkel ha difeso il diritto di manifestare ma ha ovviamente definito «inaccettabili» le violenze.
Le difficoltà che le autorità stanno incontrando nel garantire un summit tranquillo delle venti potenze del mondo gettano un’ombra, per ora relativa, sull’organizzazione e sulla saggezza di avere scelto per il vertice Amburgo, città vulnerabile e storicamente centro della protesta radicale anticapitalista.
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