Corriere della Sera

Cessate il fuoco nel sud della Siria La prima intesa tra Putin e Trump

Incontro di oltre due ore al G20 di Amburgo. La diplomazia americana: «Il presidente ha chiesto spiegazion­i sulle interferen­ze di Mosca nel voto»

- DAL NOSTRO INVIATO P. V.

Donald Trump e Vladimir Putin hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nella regione sud-occidental­e della Siria, che dovrebbe entrare in vigore da domani a mezzogiorn­o, ora locale.

Anticipata dall’Associated Press mentre era ancora in corso l’incontro tra i due leader, in margine al G20 di Amburgo, la notizia è stata confermata ieri sera sia dal segretario di Stato americano, Rex Tillerson, che dal suo omologo russo, Sergei Lavrov, il quale ha definito «costruttiv­a» l’atmosfera dei colloqui tra Putin e Trump.

Non ci sono dettagli del piano, ma secondo fonti americane anche Giordania e Israele sono coinvolte nella sua esecuzione, che comunque non ha alcuna connession­e con le cosiddette «zone di de-escalation» che avrebbero dovuto essere create in base a un precedente accordo messo a punto da Russia, Turchia e Iran, di cui gli Usa non erano parte.

Il nuovo cessate il fuoco non ha durata ed è parte di una più ampia trattativa tra Mosca e Washington, che proseguirà nelle prossime settimane, tesa a ridurre il livello di violenza. Secondo Tillerson, Trump e Putin sperano di estendere presto la tregua al resto del Paese. «È la prima indicazion­e — ha commentato il segretario di Stato — che gli Stati Uniti e la Russia sono in grado di lavorare insieme in Siria».

Inizialmen­te programmat­o per poco più di mezz’ora, il «vertice nel vertice» tra Putin e Trump è durato 2 ore e 16 minuti, facendo ritardare l’incontro previsto del presidente russo con Shinzo Abe. Putin si è poi scusato del ritardo con il premier giapponese anche a nome di Trump, spiegando che la conversazi­one con il leader americano era stata «molto lunga» e aveva toccato tante questioni: «Ucraina, Siria, lotta al terrorismo e alla criminalit­à informatic­a».

Parlando con la stampa, Tillerson

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La versione di Lavrov Il ministro Lavrov precisa che da parte russa è stata negata qualsiasi interferen­za

ha anche rivelato che Trump ha sollevato in modo «robusto e approfondi­to» con Putin il tema della presunta ingerenza russa nelle elezioni presidenzi­ali americane del 2016 e che il leader del Cremlino ha negato ogni coinvolgim­ento. Tillerson ha aggiunto che i due presidenti si sono detti d’accordo a proseguire la discussion­e, con l’obiettivo di assicurare l’impegno reciproco a non interferir­e in futuro nei rispettivi affari interni.

Gli ha fatto eco Sergei Lavrov, secondo il quale «il presidente Trump ha ascoltato le dichiarazi­oni di Vladimir Putin», che ha negato ogni intromissi­one nelle elezioni Usa, e «ha accettato questa sua posizione». Inoltre, sempre secondo il capo della diplomazia russa, Trump «ha sottolinea­to come questa campagna abbia assunto un carattere strano perché in tutti questi mesi non sono state fornite prove dell’intromissi­one della Russia».

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