La vicenda
A fine maggio Silvio Berlusconi propone un patto per la riforma della legge elettorale con Pd e Cinque Stelle, le forze convergono sul modello tedesco. L’iniziativa crea tensioni tra gli alleati del centrodestra
Dopo il naufragio in Aula dell’accordo, Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia sembrano ritrovare un’intesa, anche per via del risultato positivo alle elezioni amministrative. Rispunta l’ipotesi di una lista unitaria alle Politiche
Strasburgo
Berlusconi ieri ha lanciato l’ipotesi una leadership della coalizione affidata al manager Sergio Marchionne. L’idea ha generato nuove frizioni con gli alleati e con alcuni esponenti della stessa Forza Italia Fedelissimi pessimisti sui tempi della corte di Strasburgo. Da qui l’inizio del «casting»
alcuni rappresentanti dei giornali di area moderata, riporta il gelo tra Arcore e la nomenklatura azzurra. Oltre ad allargare ancora di più il solco che separa l’ex premier dai due partner del centrodestra che il leader forzista non ha intenzione di ricostruire.
La prima a scendere in campo è Giorgia Meloni. «Marchionne candidato? Mi aspetto una smentita da Berlusconi», sottolinea la leader di Fratelli d’Italia. «Il totonomi non m’interessa. Io voglio sapere da questa gente che cos’ha intenzione di fare su flat tax, blocco navale e legge Fornero», gli fa eco Matteo Salvini, che scegliendo