L’Unesco tutela Hebron (palestinese) Israele protesta: bugia antisemita
La città vecchia ospita la Tomba dei Patriarchi venerata dagli ebrei. Netanyahu taglia altri fondi all’Onu
GERUSALEMME Gli ebrei la venerano come la Tomba dei Patriarchi perché oltre ad Abramo con Sarah vi sono seppelliti Isacco, Giacobbe e le loro mogli. Per i musulmani le stesse grotte sono una moschea dove inginocchiarsi in preghiera. I crociati trasformarono in chiesa il palazzo costruito da Erode sopra le gallerie sotterranee. Nei millenni gli imperi e le diverse potenze hanno conquistato quello che le tre religioni monoteiste considerano sacro. Degli oltre mille luoghi riconosciuti come Patrimonio dell’umanità, la Città Vecchia di Hebron e le sue pietre antiche rappresentano adesso un altro caso di scontro tra Israele e l’Unesco.
A Cracovia il comitato incaricato di indicare i nuovi siti naturalistici e tesori culturali da proteggere ha votato in favore dell’inclusione nella lista della città in Cisgiordania. È stata inserita come patrimonio palestinese dopo la richiesta del governo di Ramallah, che così continua la sua battaglia diplomatica contro gli israeliani. Che protestano perché l’organismo delle Nazioni Unite ancora una volta — accusano — nel documento nega i legami con la tradizione ebraica.
Come è già successo per il Muro del Pianto a Gerusalemme: le mozioni approvate dall’Unesco si trasformano in operazioni politiche. «Questa decisione è una macchia morale — commenta il portavoce del ministero degli Esteri israeliano —. La storia del popolo ebraico è cominciata ad Hebron». «L’Unesco continua a diffondere bugie antisemite», attacca il presidente Rueven Rivlin. I palestinesi esaltano il voto che riconosce «la nostra sovranità» sui territori catturati da Israele nella guerra del 1967. Il documento definisce patrimonio in pericolo anche la Città Vecchia che si sta svuotando dei suoi abitanti palestinesi: ad alcune zone non possono più accedere e sono stati costretti ad andarsene anche per i maltrattamenti perpetrati dai coloni che vivono in mezzo a loro. Hebron è un simbolo del conflitto che non finisce. Nel 1929 per tre giorni gli arabi diedero la caccia ai vicini ebrei, 67 vennero uccisi, le sinagoghe e le case incendiate. Nel 1994 Baruch Goldstein ha ammazzato 29 musulmani che andavano a pregare proprio alla Tomba di Abramo: di origini americane, viveva nella colonia di Kyriat Arba, uno degli insediamenti più oltranzisti. E’ stato fondato verso la fine degli anni Sessanta da un gruppo di sionisti religiosi che volevano riaffermare la presenza ebraica, ininterrotta fino al massacro del 1929.
In risposta al voto dell’Unesco — 12 Paesi a favore, 3 contrari e 6 astenuti — Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, annuncia un altro taglio di un milione di dollari ai contributi per il mantenimento delle Nazione Unite: i soldi saranno usati per costruire un museo a Kyriat Arba che testimoni la connessione degli ebrei con quelle colline.