Le famiglie inghiottite dal palazzo sul mare L’ipotesi di un cedimento per lavori in corso
Torre Annunziata, 3 morti e 5 dispersi. Si scava a mani nude. Inchiesta per disastro colposo
TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI) Il palazzo che si affaccia sulla litoranea e guarda verso il mare è rimasto in piedi solo per metà. Era un blocco di tufo e cemento diviso in due altezze: davanti quattro piani, dietro uno in più, un attico. È crollata la parte di dietro. Alle 6 del mattino, mentre quelli che ci abitavano erano tutti a casa, probabilmente ancora a letto a dormire. Otto persone in tre appartamenti, uno per piano, gli ultimi tre. Quelli dei primi due erano vuoti, ma stavano facendo i lavori di ristrutturazione. La causa del crollo potrebbe essere lì, o almeno anche lì.
Cercheranno di individuarla i tecnici incaricati dalla Procura di Torre Annunziata, dove è stato aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo destinato ora a trasformarsi in omicidio colposo.
Ma questo non è ancora il tempo delle indagini. È il momento delle ricerche e della speranza. Che dura una decina di ore. Quelle in cui si scava con le mani, si portano sulle macerie i cani specializzati nelle ricerche sperando che possano guidare i soccorritori fiutando qualcosa. Si sta all’improvviso tutti zitti nel tentativo
Gli unici appartamenti vuoti erano quelli ai primi due piani, proprio per le ristrutturazioni
di captare una voce che arrivi da sotto alla montagna di detriti. Ma niente. Non succede niente. E la prima cosa che succede, alle cinque del pomeriggio, è la conferma del timore che si trascina dall’alba, e cioè che da sperare c’è molto poco. I Vigili del fuoco individuano un primo corpo, è quello di Marco Cuccurullo, 25 anni, che abitava nell’attico. È morto. Lo tirano fuori e poco più in là vedono il cadavere di una donna. Ci mettono pochi minuti a raggiungerlo e a estrarlo: è quello di Adelaide Laiola, la mamma di Marco. Sono arrivati alle macerie dell’attico, i soccorritori, è chiaro. E quando vedono ancora un corpo poco distante immaginano già quale sia: c’era anche il papà di Marco in casa: Giacomo, l’architetto. Passa ancora parecchie ore ma alla fine tirano su anche lui.
Ci sono volute ore per arrivare fin qui, ne serviranno ancora molte altre, tutta la notte, per raggiungere chi viveva al terzo piano, i coniugi Pasquale Prima del crollo La palazzina di Torre Annunziata in una foto da Google Maps (Ansa) e Anna Guida e i loro due figli di 8 e 11 anni, e al quarto, una donna di 65 anni, Giuseppina Aprea. Gli ultimi cinque sono ancora nell’elenco dei dispersi, e questo autorizza almeno a sperare. Poi arriverà il momento di capire. Se in quei lavori al primo e secondo piano sia stata fatta qualche operazione sbagliata intervenendo su strutture portanti, oppure se c’entri qualcosa la vicinanza con i binari ferroviari che corrono proprio ai piedi del retro del palazzo e quando passano i treni trema tutto. In Procura hanno acquisito i primi documenti forniti dagli uffici comunali e ascoltato il direttore dei lavori di ristrutturazione. Ma per la verità ci vorrà tempo.
Primi piani