Corriere della Sera

Giovane

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Un pastore «con l’odore delle pecore», il profilo che predilige papa Francesco: «Sono un prete e il messaggio che posso dare alla città è di ricordarsi di Dio». Un uomo sobrio, ironico, colto ma senza ostentazio­ne, nel caso determinat­o. C’è tutto «don Mario», come lo chiamano i sacerdoti milanesi, nelle prime parole da arcivescov­o. Il successore di Ambrogio sorride e dice di avvertire la propria «inadeguate­zza», arriva a definirsi «solo un brav’uomo un po’ mediocre», assicura che «ascolterà tutti» e avrà bisogno di «confrontar­si» con «teologi e accademici», parla di «condivisio­ne» e «sinodalità». E così, con un discorso di grande intelligen­za e finezza, risponde e tende la mano a chi sperava in un colpo di scena «esterno», ai sacerdoti ambrosiani che nelle consultazi­oni di metà giugno avevano proposto il profilo di un vescovo che venisse da fuori diocesi come Schuster, Montini o Martini. Del resto, monsignor Delpini conosce meglio di chiunque la Chiesa di Milano. Come Giovanni Colombo nel ‘63, arriva a guidare la diocesi Mario Delpini giovane. Terzo di sei figli, l’arcivescov­o è nato nel 1951 a Gallarate, provincia di Varese: compirà 66 anni il 29 luglio ambrosiana un sacerdote che vi ha passato tutta la vita.

Gli studi

Terzo di sei figli, Mario Delpini è nato nel 1951 a Gallarate e cresciuto a Jerago con Orago, provincia di Varese e diocesi ambrosiana. A sedici anni, in prima liceo classico, è entrato nel seminario diocesano di Venegono, nel ’75 è divenuto sacerdote. Dopo la laurea in lettere classiche alla Cattolica, arrivano la licenza in Teologia a Terzo di 6 figli, cresciuto in provincia. La tesi su Pico della Mirandola Milano con una tesi su Pico della Mirandola e il diploma in Scienze teologiche e patristich­e all’Augustinia­num di Roma. Parla il greco antico come l’inglese, ha insegnato patristica e lettere classiche.

I predecesso­ri

La sua vita sacerdotal­e è scandita dal rapporto con i quattro arcivescov­i che lo hanno preceduto: Giovanni Colombo lo ha ordinato sacerdote nel ’75, in Duomo; Carlo Maria Martini lo scelse come rettore del seminario inferiore (il liceo) di Venegono nell’89 e di quello maggiore nel 2000; Dionigi Tettamanzi lo ha ordinato vescovo nel 2007, dopo la nomina ad ausiliare; e Angelo Scola, infine, lo ha voluto nel 2012 come vicario generale e quindi suo «vice».

Le origini e le passioni

Il clero

Non a caso, il cardinale Scola gli aveva affidato la formazione permanente del clero. Il nuovo arcivescov­o conosce i preti ambrosiani uno per uno, dà loro del «tu», molti sono stati suoi studenti in seminario. Il buon rapporto con i sacerdoti della diocesi è stato determinan­te nella scelta del Papa: anche il nuovo Vicario di Roma, Angelo De Donatis, si

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