Jeans e tacchi a spillo A Cortina apre un altro Kraler
Cresce ancora il multibrand nato a Dobbiaco La sfida fashion di Daniela, Franz e Alexander
C’è una piccola rivoluzione che sta cambiando fisionomia ad una delle vie dello struscio più famose. Le «K» di Franz Kraler — luxury multibrand partito da Dobbiaco e approdato a Cortina — hanno ridisegnato la «geopolitica» dello shopping in Corso Italia. Al civico 107, dove prima c’era Ghedina, il fotografo che ha raccontato con i rullini la mondanità ampezzana, oggi c’è il negozio Franz Kraler dedicato alle avanguardie della moda femminile.
Sabato prossimo, al 76, Kraler aprirà la nuova boutique su due piani tutta al maschile, al posto di Le Noir, il negozio storico della famiglia Zalla che dal 1969 ha vestito il belmondo transitato per Corso Italia. Entro l’ 8 dicembre una passerella sospesa collegherà il civico 107 ai 119 e 127, le prossime boutique, per creare un blocco unico dello shopping.
Ma nonostante questo monopolio, Franz e Daniela Kraler
non sono stati vissuti come gli «invasori», anzi. «Quando nel 2004 Ghedina ha deciso di cedere la sua attività ci ha contattati — racconta Daniela Kraler, anima creativa di tutto il progetto multibrand —. Su quel negozio avevano già messo gli occhi colossi come LVMH, ma le intenzioni del proprietario erano altre: “Voglio vendere a un tirolese”».
Franz e Daniela Kraler, che già dal 1986 avevano aperto in un castello di Dobbiaco un multibrand dove i clienti arrivavano in elicottero per fare shopping, sono sembrate le persone giuste. «Aprire a Cortina non era nei nostri piani — prosegue Daniela Kraler —, anzi ci spaventava: i marchi erano già tutti appaltati e dovevamo presentarci a un mercato esigentissimo senza assi nella manica». Però, quel Ferragosto di 13 anni fa, la coppia di imprenditori apre lo stesso, scommettendo tutto su DSquared2. «Si affacciava la novità del jeans lussuoso da indossare con i tacchi a spillo. Il cliente un po’ tradizionale di Corso Italia era spiazzato dalla vetrina piena di denim, bomber e pellicce di volpe: il nostro negozio si è riempito di giovani. E piano piano sono arrivati gli altri marchi: Miu Miu, Prada, Céline, Balenciaga, Saint Laurent e molti altri, con capsule realizzate solo per noi, come la collezione Fendi di gilet di visone in arancio, blue elettrico, tulipano, pavone e rosa lollipop. Oggi i negozi a Cortina sono sei e l’idea è di ricreare in modo diffuso l’head-quarter di Dobbiaco».
Ex interprete di banca, Daniela Kraler, veronese di nascita e tirolese d’adozione, è ripartita daccapo a 30 anni per amore. «Ho conosciuto mio marito Franz durante una vacanza: ero in chiesa e lui è entrato con un maglioncino e delle Timberland estive mentre fuori c’erano -20». Un colpo di fulmine, il matrimonio nel 1986 e l’apertura nello stesso anno di un negozio di abbigliamento. «Mi chiedevo perché a Dobbiaco non ci fosse un posto dove comperare cose belle. Ho detto a mio marito: “apriamolo noi”. Lui, che è un manager con un grande fiuto, mi ha dato carta bianca».
Nel 1989 nasce Alexander, il figlio che oggi ha due lauree e lavora nel gruppo di famiglia,
e Daniela gli dedica un piccolo negozio, Alexander’s dove comincia a vendere cachemire e coccodrillo, le sue passioni. «Ho portato in un villaggio delle Dolomiti marchi come Malo, Agnona, Loro Piana e Antonio Fusco, e da alcuni artigiani che purtroppo non ci sono più mi facevo realizzare valigie e scarpe».
Intanto nella vecchia dépendance con annesse scuderie dell’imperatore Francesco Giuseppe, costruiscono il loro tempio del lusso, un castello di 3.000 mq con vetrine ecosostenibili. «Nelle stanze ho ritrovato i bauli della Principessa Sissi», racconta Daniela Kraler oggi contesa da tante località, Saint Tropez in testa, per aprire negozi secondo la sua formula. «I numeri della nostra azienda sono importanti, ma non dimentico mai il lato umano dei clienti. Alcune persone vengono in boutique solo per parlare. Quando lo capisco smetto di essere venditrice e mi siedo con loro davanti a un té. In questi 34 anni ho provato a spiegare che anche una taglia 46 può essere portata benissimo e che certi modi per sentirsi belle — diete e chirurgie estetiche drastiche — sono sbagliati. Con i vestiti, a modo mio, ho riparato qualche strappo».
I bauli di Sissi Daniela Kraler: nel castello ho ritrovato i bauli della Principessa Sissi
La coppia «Ho conosciuto mio marito durante una vacanza: aveva un maglioncino a -20»