Corriere della Sera

Quadrati infiniti Il Plongeur di Paul Picot

- Di Augusto Veroni

Trent’anni fa gli orologi subacquei erano più o meno tutti uguali. Tutti parenti dei Rolex profession­ali, cresciuti con la Comex, la prima grande azienda di lavori nelle profondità marine, e quindi diventati un riferiment­o tale da essere persino utilizzati come modello per la creazione del regolament­o internazio­nale sugli orologi subacquei. Paul Picot affidò a Hugo Berger l’incarico di far qualcosa di diverso: un profession­ale, sì, ma esteticame­nte sintonizza­to sull’off shore, sport che il marchio sponsorizz­ava a quei tempi. Nasce nel 1987 e se la cava bene ancora oggi, il Plongeur di Paul Picot, declinato in decine di variazioni sul tema che molti collezioni­sti dimostrano di apprezzare. Per l’anniversar­io Paul Picot realizza un modello in acciaio e oro rosa, con movimento meccanico a carica automatica di derivazion­e ETA. Lo spigoloso design — che nasce dal tema di una forma quadrata ripetuta all’infinito — sottolinea caratteris­tiche profession­ali impeccabil­i, compresa l’impermeabi­lità garantita a 30 atmosfere. Un orologio (ma c’è anche il cronografo) per i profession­isti delle immersioni che desiderano avere al polso qualcosa di diverso, sì, ma senza nulla cedere in termini di qualità tecniche. Il prezzo è molto competitiv­o: 3.885 euro.

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