Fognini fa e disfa e alla fine sorride Murray
A Wimbledon l’azzurro manca l’occasione contro il numero 1 del mondo
vado via. Vado via io, vanno via i giocatori e i dirigenti: è l’ultima chance per tutti». Componente chiave è il carattere. «I giocatori non la raccontano più a nessuno. Hanno avuto 5-6 tecnici di valore, è colpa anche loro se non si fanno risultati. L’unico verbo dell’Inter deve diventare il non-te-la-dovinta, mai. Il comportamento va messo subito a posto».
È questa la sfida dell’Inter, impaziente di avere rinforzi e sfoltire una rosa di buon livello ma piena di pezzi inutili. «Qualcuno è meglio se va altrove, non vogliamo far confusione».
Poteva andare meglio, diciamolo. Andy Murray è il numero 1 del mondo e Wimbledon è il suo giardino, ma Fabio Fognini ci metterà un bel pezzo a cancellare il ricordo (e il rimpianto) dei 5 set point avuti e non sfruttati per portare lo scozzese al quinto set. Un quinto set che poteva rivelarsi letale per Murray, che non sta benissimo, ha problemi all’anca, ma sa soffrire e resistere. Non ha mai mollato, aggrappato al servizio, ha avuto l’umiltà dei grandi e alla fine si è qualificato agli ottavi.
È finita 6-2, 4-6, 6-1, 7-5 dopo Azzurro Fabio Fognini, 30 anni, non è mai andato oltre il terzo turno a Wimbledon (Afp) due ore e 40 ed è finita male per l’azzurro, che ha avuto momenti di totale dominio, che ha piazzato colpi splendenti ma anche commesso errori banali (46 non forzati alla fine). Che soprattutto non ha avuto la pazienza del suo avversario.
Un passaggio a vuoto nel primo set ha consegnato il parziale a Murray, ma nel secondo Fognini è salito, si è impadronito del Centrale e ha visto la grande occasione a portata di mano. Pareggia il conto dei set, perde male il terzo, ma poi torna, accumula punti. Va sul 5-2 nel quarto, sembra fatta. Ma 5 set point non bastano e Murray risale, infila 5 game di fila, ribalta tutto e chiude i conti vincendo il gioco decisivo con 4 terribili botte di servizio.
Insomma, poteva andare meglio, ma ogni volta che Fognini è arrivato al dunque è uscita la solidità di Murray che non voleva saperne di abbandonare così presto il suo torneo. E infatti è rimasto dentro, pronto a combattere ancora per difendere il titolo conquistato già due volte, nel 2013 e un anno fa. O funziona o vado via il giovane Steven Zhang. Il figlio di Jindong, patron di Suning, è salito a Brunico per passare un pomeriggio con Spalletti. Il tecnico, quando l’ha visto apparire nella sala conferenze, l’ha salutato con uno spontaneo e fragoroso: «Buonasera presidente». Un’uscita non casuale, voluta. Steven sarà presidente a breve, al posto di Thohir. Anche il giovane Zhang avrà più responsabilità nella nuova Inter disegnata dal generale Spalletti.
Manca l’impresa Fognini e saluta i prati londinesi anche Camila Giorgi, pure lei con un bel po’ di rimpianti nella valigia: due set (7-5, 7-5) equilibrati ma perduti contro la lettone Jelena Ostapenko. Non perdono colpi invece Rafa Nadal (6-1, 6-4, 7-6 al russo Khachanov) e Venus Williams, che con il 7-6, 6-4 alla giapponese Osaka diventa, a 37 anni, la più vecchia a raggiungere gli ottavi negli ultimi 23 anni. Prima di lei, Martina Navratilova nel 1994. i titoli del Grande Slam conquistati dallo scozzese Andy Murray: due volte Wimbledon (2013 e 2016) e uno Us Open (2012)