Corriere della Sera

Hamilton perde 5 posti in griglia

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

Citius, altius, fortius. Lance Stroll non è un atleta olimpico, ma un diciottenn­e canadese della F1 del terzo millennio per il quale il motto dei Giochi calza a pennello. Più veloce è costretto, giocoforza, ad andare. «Più in alto» pare un destino «perché — dice Luca Baldisserr­i, ex uomo Ferrari che nell’accademia del Cavallino ha allevato Lance seguendolo poi alla Williams — non è mai stato, tranne una volta, per due anni di fila in una stessa categoria. Ha dovuto scalare e imparare». «Più forte», infine, si lega a una missione: a Baku ha centrato il primo podio, ora servono repliche. «È ultracompe­titivo, non ci sta mai a perdere — aggiunge «Baldo» —. Max Verstappen ha un talento istintivo, ma Stroll ha stoffa importante».

Nel futuro dovrà anche scacciare luoghi comuni legati allo status di straricco. Papà Lawrence, oggi azionista Williams, proprietar­io di una collezione pazzesca di Ferrari, di un circuito e della scuderia Prema, è un magnate di marchi «top» della moda. Lance, semi-italiano, sportivo poliedrico, si sposta con l’aereo privato e l’avversario silenzioso da battere è il pregiudizi­o, rafforzato dal fatto che la stagione d’esordio era stata fin qui negativa: «Dicono che sia qui per i soldi: non è vero». Promessa Lance Stroll, 18 anni, canadese della Williams: in Azerbaigia­n, terzo, ha conquistat­o il primo podio (Getty Images)

Una tegola su Lewis Hamilton e sulla Mercedes: il pilota inglese sconterà 5 posizioni sulla griglia del Gp d’Austria perché è stato sostituito il cambio sulla sua W08 Hybrid prima delle sei gare di fila previste dal regolament­o. Il colpo di scena offre una grande chance in qualifica al Cavallino: vietato sprecarla.

Il primo podio dopo mesi duri: immaginiam­o il sollievo.

«È stata una corsa pazza, conclusa benissimo. Non m’illudo che sia così ogni volta, ma due settimane dopo la gioia resta intensa».

Stagione d’esordio, complicata: ora è tutto alle spalle?

«Ho avuto anche sfortuna: contrattem­pi, guai tecnici. Avrei potuto finire a punti prima del Gp del Canada, dove ho rotto il ghiaccio, però ora tutto pare aver preso una piega favorevole».

Questa F1 quanto è difficile per un rookie?

«Rispetto alla F3, lo scalino è ampio. Ma la F1 rispecchia la

vita: qui si cresce. Sono sbarcato troppo presto? Baku tappa la bocca a tutti: sono il più giovane esordiente sul podio».

Vedendola spesso a muro, l’hanno paragonata allo sfasciacar­rozze Maldonado.

«Non ci ho fatto caso e non m’importa quello che si è detto. Ricordo pure che Maldonado un Gp con la Williams l’ha vinto».

Alcuni commenti sono stati fastidiosi?

«Sì, ma mi sono scivolati via: so quanto valgo».

Se fosse stato al posto di Claire Williams, avrebbe messo Stroll su una monoposto?

«E perché no? Non ha giudicato

«Una grande scuola per crescere: mi ha aiutato a diventare un pilota vero».

Deluso di non essere rimasto a Maranello?

«No, anche perché non lo mettevo in conto: nella mia situazione devo ragionare anno dopo anno».

Luca Baldisserr­i: è un secondo papà, un insegnante, o un fratello?

«Un po’ tutto questo. Un mentore e un coach, soprattutt­o. Ma non scordo Felipe Massa: da lui tanti consigli preziosi».

Sta crescendo la «generazion­e Verstappen», non crede?

Col terzo posto di Baku ho capito che posso combinare qualcosa La fiducia è tutto in questo sport

«Max ha tracciato la strada, io mi sono aggiunto. Siamo il futuro della F1».

Altra etichetta: sono i soldi di Lawrence Stroll ad aver fatto la differenza.

«Non sono un figlio di papà, ma il figlio di un padre che mi è stato sempre vicino, sostenendo­mi e consiglian­domi».

Un podio non basta: Lance Stroll deve ripetersi.

«A Baku ho capito che posso combinare qualcosa: la fiducia è tutto, in questo sport».

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