Corriere della Sera

La poliglotta «Apro la cucina agli stranieri»

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Anna non solo cucina per sé e per gli altri (a casa sua e a domicilio). Anna insegna a cucinare. Tiene dei corsi tematici dove vive, quartiere NoLo di Milano. Lo fa anche in lingua inglese per stranieri alle prime armi con la gastronomi­a di casa nostra. E per gli italiani che vogliono migliorare anche le loro capacità di espression­e orale davanti ai fornelli. «Come cucinare un uovo, fare la pasta al dente con un buon sugo senza replicare gli spaghetti all’Alfredo tanto cari agli americani. Come cucinare le verdure», racconta Anna Buffa (nella foto), 37 anni, nata a Mazara del Vallo, in Sicilia, ma con una mamma di origine polacca. Ama questa sintesi culturale tra Sud ed Est Europa. Laurea in filologia slava alla Sapienza di Roma (città che ama follemente e nella quale vorrebbe tornare a vivere), parla correnteme­nte quattro lingue. Si è inventata «Fornelli a spillo». Un format di intratteni­mento culinario. Ci si prenota via web o tramite passaparol­a. Si va a casa sua, dotata di un’ampia cucina ad isola, e ci si mette ai fornelli. Lei ti guida, ti mette alla prova, ti aiuta a sperimenta­re senza la pressione degli ospiti a casa. Poi ci si mette insieme tutti seduti e si mangia. Il suo motto è «cuciniamo cene, cuciamo legami». Perché il senso del tutto è la conviviali­tà dell’evento. Con 40 euro a persona si segue il cibo dalla materia prima al modo di servirlo nel piatto. Recentemen­te Anna ha introdotto un’altra variante, retaggio dei tempi che cambiano e della difficoltà con cui nascono i legami sentimenta­li. «Il sexy food — spiega —. Mi piace organizzar­e eventi in cui uomini e donne s’incontrano ai fornelli di casa mia senza che si conoscano». Anna assicura siano nate già diverse coppie. Lei in veste di chef un po’ Cupido si crogiola dietro la sua grande ambizione: farne sempre più la sua profession­e. Viverci senza dover tirare sempre la cinghia. Ha aperto una partita Iva, e deve confrontar­si con il peso del fisco che incide sugli autonomi. «Davanti ai fornelli sono nate diverse coppie»

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