Così il Pronto soccorso diventa «amico» dei pazienti disabili
In otto ospedali, percorsi dedicati e un numero verde per le emergenze
ospedali su 3 in Italia non hanno un percorso prioritario per i pazienti con disabilità i chiama PASS, acronimo di Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali, il programma avviato dalla Regione Toscana per adeguare l’offerta sanitaria ai bisogni di salute delle persone con disabilità. Con l’aiuto dei rappresentanti delle associazioni sono state individuate le azioni da realizzare per garantire il diritto di questi pazienti a ricevere cure adeguate: si va dalla realizzazione di una piattaforma web per registrare i bisogni speciali Che cosa prevede il progetto di assistenza avanzata per pazienti disabili
Un call center e un’equipe dedicata (medici, infermieri, volontari)
Percorsi ospedalieri organizzati (ambulatori, day hospital, ricovero) di day hospital, ricovero o urgenza.
«Se il problema non richiede una risposta immediata,— spiega Filippo Ghelma, responsabile dell’Unità operativa DAMA —, si fissa un appuntamento in ambulatorio o per il ricovero in day hospital (percorso giallo). In caso di urgenza, invece, il paziente viene accompagnato al Pronto soccorso (percorso rosso) dove gli accertamenti si svolgono presso uno spazio appositamente attrezzato e riservato ai pazienti disabili e a chi li accompagna». Fino a oggi l’Unità operativa ha preso in carico e continua a seguire più di 5.600 pazienti con disabilità grave. «Con questo modello organizzativo — riferisce Ghelma — siamo riusciti a ridurre drasticamente il numero di accessi impropri al Pronto soccorso, come pure i ricoveri inappropriati».