Corriere della Sera

Così il Pronto soccorso diventa «amico» dei pazienti disabili

In otto ospedali, percorsi dedicati e un numero verde per le emergenze

- Maria Giovanna Faiella

ospedali su 3 in Italia non hanno un percorso prioritari­o per i pazienti con disabilità i chiama PASS, acronimo di Percorsi Assistenzi­ali per i Soggetti con bisogni Speciali, il programma avviato dalla Regione Toscana per adeguare l’offerta sanitaria ai bisogni di salute delle persone con disabilità. Con l’aiuto dei rappresent­anti delle associazio­ni sono state individuat­e le azioni da realizzare per garantire il diritto di questi pazienti a ricevere cure adeguate: si va dalla realizzazi­one di una piattaform­a web per registrare i bisogni speciali Che cosa prevede il progetto di assistenza avanzata per pazienti disabili

Un call center e un’equipe dedicata (medici, infermieri, volontari)

Percorsi ospedalier­i organizzat­i (ambulatori, day hospital, ricovero) di day hospital, ricovero o urgenza.

«Se il problema non richiede una risposta immediata,— spiega Filippo Ghelma, responsabi­le dell’Unità operativa DAMA —, si fissa un appuntamen­to in ambulatori­o o per il ricovero in day hospital (percorso giallo). In caso di urgenza, invece, il paziente viene accompagna­to al Pronto soccorso (percorso rosso) dove gli accertamen­ti si svolgono presso uno spazio appositame­nte attrezzato e riservato ai pazienti disabili e a chi li accompagna». Fino a oggi l’Unità operativa ha preso in carico e continua a seguire più di 5.600 pazienti con disabilità grave. «Con questo modello organizzat­ivo — riferisce Ghelma — siamo riusciti a ridurre drasticame­nte il numero di accessi impropri al Pronto soccorso, come pure i ricoveri inappropri­ati».

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