Corriere della Sera

Le divisioni nel Pd sullo ius soli I sindaci: «Un errore approvarlo adesso»

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dei gruppi parlamenta­ri del Partito democratic­o — a iniziare dal presidente dei deputati Ettore Rosato, per fare un nome — non vorrebbe che lo ius soli venisse approvato prima dell’estate. Sono dello stesso avviso i sindaci del Pd, i quali hanno chiesto a Renzi di «aspettare che finisca l’emergenza estiva dei migranti prima di andare avanti con quel provvedime­nto». Anche Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, è di questo avviso: «Approvare lo ius soli adesso sarebbe una pazzia», confida ai suoi collaborat­ori il sindaco del capoluogo toscano.

Nessuno nel Pd intende non far passare una legge che Renzi sa che alla maggioranz­a degli italiani non piace Il nodo della fiducia era nel programma del partito, ma c’è il timore che farlo adesso, mentre riprendono, massicci, gli sbarchi, sia un pessimo segnale. Renzi sa del travaglio del suo partito ma comunque vuole mandare in porto il provvedime­nto prima della pausa estiva. Lo ha spiegato a Paolo Gentiloni, con il quale, ha precisato ai suoi, «non ho intenzione alcuna di litigare». E il presidente del consiglio, in realtà, non ha delle preclusion­i rispetto all’idea di mettere la fiducia sullo ius soli. «Possiamo anche tirare la corda, basta che non si spezzi... Proviamo con la fiducia la settimana prossima», ha annunciato ai collaborat­ori.

Il premier non teme che il suo governo possa cadere su questo provvedime­nto. Anche i centristi infatti non sono contrari, come ha spiegato Maurizio Lupi a Renzi (il segretario del Pd non parla più direttamen­te con Alfano da

tempo, ed è il capogruppo alla Camera a fare da ambasciato­re). «Facciamolo pure, ma facciamolo dopo», ha detto Lupi a Renzi. E comunque gli ha lasciato intendere che se, come pare, i tempi saranno più ravvicinat­i, i centristi voteranno la fiducia.

Dunque Gentiloni non crede che il segretario voglia utilizzare

lo ius soli per far saltare il governo. E in realtà, al di là delle dichiarazi­oni ufficiali, non ci credono nemmeno quelli delle opposizion­i.

Sempliceme­nte, Gentiloni era più prudente perché mosso dalle stesse preoccupaz­ioni che agitano i sindaci del Partito democratic­o: meglio evitare di approvare lo ius soli in piena estate, quando i migranti arrivano in massa sulle coste italiane. Perciò, benché sia disposto a mettere la fiducia, e sia orientato a chiederla la settimana prossima, avrebbe preferito che fosse stato Renzi, a nome del Pd, a chiederla.

Ma il segretario, che pure vuole centrare l’obiettivo prima dell’estate, non intende fare una richiesta esplicita sulla fiducia. Perché? Perché Renzi — che è sempre attento ai sondaggi — sa che alla maggior parte degli italiani lo ius soli non piace.

Sondaggi e fiducia

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