La lettera dell’Ue sui conti: più margini ma con il calo del debito
La Commissione europea ha promesso una valutazione flessibile dell’impegno di riduzione del deficit strutturale dell’Italia nell’ambito del bilancio 2018, purché a Roma garantiscano contenimento della spesa pubblica e del maxi debito. Lo hanno scritto il vicepresidente lettone Valdis Dombrovskis e il commissario Ue francese Pierre Moscovici, anticipando un sostanziale via libera in risposta alla richiesta precedentemente inviata a Bruxelles dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che aveva chiesto di ridurre allo 0,3% del Pil la correzione da attuare nella manovra per il prossimo anno. Padoan ha sostenuto di aver bisogno di maggiori margini per non frenare la già fragile ripresa economica. Ma è anche impegnato in un duro confronto con il segretario del Pd ed ex premier Matteo Renzi, che ha proposto di non rispettare i vincoli di bilancio concordati con Bruxelles e di aumentare il deficit pubblico al 2,9% del Pil per cinque anni per poter spendere una trentina di miliardi supplementari in iniziative a favore della crescita. Il ministro dell’Economia preferisce invece trattare con i commissari europei un percorso di compromesso, che tenga insieme il rispetto delle regole comunitarie e una flessibilità di bilancio sufficiente a non provocare effetti recessivi. Nella lettera della Commissione non sono state indicate cifre precise sulla correzione da concordare in autunno. Dombrovskis e Moscovici hanno precisato che la loro istituzione «può in alcuni casi considerare come adeguato un aggiustamento di bilancio un po’ al di sotto dei
La richiesta Più vicino il via libera di Bruxelles alla richiesta del Tesoro di ridurre allo 0,3%del Pil la correzione da attuare nella manovra
requisiti previsti». In sostanza hanno garantito la propria «discrezionalità» qualora dovesse esserci «una deviazione significativa» nell’impegno sul deficit, rendendo più facile la successiva approvazione al livello decisionale dei ministri finanziari dell’Eurogruppo/Ecofin. Da Bruxelles hanno però sollecitato al governo italiano «un miglioramento adeguato della spesa netta primaria sulla base delle previsioni d’autunno della Commissione europea» e «la piena attuazione di tutte le raccomandazioni specifiche per il Paese» a partire dalla «riduzione del debito». Moscovici ha spiegato che la sua istituzione comunitaria non vuole «fare nulla che possa compromettere la crescita nella zona euro, in particolare in alcuni Paesi come l’Italia». Ma ha anche preso di nuovo le distanze dalla richiesta di Renzi sul deficit (già di fatto bocciata dall’Eurogruppo e dalla Commissione europea), ricordando che «deviazioni non autorizzate non saranno approvate perché le nostre regole non lo permettono».