Corriere della Sera

Donadoni: «Era taciturno, è tutto così assurdo»

Il tecnico lo aveva convocato in prima squadra: a me pareva un ragazzo tranquillo

- Andrea Pasqualett­o

un po’ il campo della serie A. Era un centrocamp­ista. Non sono riuscito a conoscerlo bene, ma quel poco che ho visto mi è sembrato di qualità».

Stava per passare al Milan e invece è finito fra i dilettanti. Una promessa mancata.

Sul campo Solomon Nyantakyi con la casacca delle giovanili del Parma, nell’agosto del 2014, in un match giocato a Collecchio contro la Virtus Entella. Nyantakyi ha colleziona­to anche convocazio­ni in prima squadra

Francesco Baldini, ex difensore del Napoli e suo allenatore lo scorso anno all’Imolese, dice di averlo fatto seguire da uno psicologo: «Perché aveva un comportame­nto anomalo: ogni tanto spariva per giorni — ricorda —. Ho cercato anche di indagare su dove andasse: l’hanno trovato a dormire in stazione a Parma, con la maglia della squadra. Non era aggressivo, era chiuso. Per esempio, quando i compagni di squadra lo volevano accompagna­re in macchina al campo dell’Imolese lui rifiutava e si faceva quattro chilometri a piedi. Inoltre saltava gli allenament­i: alla quinta volta, lo scorso ottobre, la società ha deciso di allontanar­lo. È stato mandato al Salsomaggi­ore ma credo che anche da lì se ne sia andato».

Chissà cosa è scattato martedì sera nel groviglio nero di Solomon. Forse un po’ di tutto, con una grande violenza, contro sua madre e la sua sorellina. «Patience e Magdalene erano sempre insieme, sempre sorridenti», sospira il fruttivend­olo. Lo dicono anche l’amico Kofi e Stefano il dirimpetta­io. «Lui no, Solomon non rideva mai», conclude Baldini con grande rimpianto. giovanili del Parma, dove aveva vinto uno scudetto. Era fra i giovani più promettent­i».

È diventato un assassino. Che idea si è fatto?

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