Donadoni: «Era taciturno, è tutto così assurdo»
Il tecnico lo aveva convocato in prima squadra: a me pareva un ragazzo tranquillo
un po’ il campo della serie A. Era un centrocampista. Non sono riuscito a conoscerlo bene, ma quel poco che ho visto mi è sembrato di qualità».
Stava per passare al Milan e invece è finito fra i dilettanti. Una promessa mancata.
Sul campo Solomon Nyantakyi con la casacca delle giovanili del Parma, nell’agosto del 2014, in un match giocato a Collecchio contro la Virtus Entella. Nyantakyi ha collezionato anche convocazioni in prima squadra
Francesco Baldini, ex difensore del Napoli e suo allenatore lo scorso anno all’Imolese, dice di averlo fatto seguire da uno psicologo: «Perché aveva un comportamento anomalo: ogni tanto spariva per giorni — ricorda —. Ho cercato anche di indagare su dove andasse: l’hanno trovato a dormire in stazione a Parma, con la maglia della squadra. Non era aggressivo, era chiuso. Per esempio, quando i compagni di squadra lo volevano accompagnare in macchina al campo dell’Imolese lui rifiutava e si faceva quattro chilometri a piedi. Inoltre saltava gli allenamenti: alla quinta volta, lo scorso ottobre, la società ha deciso di allontanarlo. È stato mandato al Salsomaggiore ma credo che anche da lì se ne sia andato».
Chissà cosa è scattato martedì sera nel groviglio nero di Solomon. Forse un po’ di tutto, con una grande violenza, contro sua madre e la sua sorellina. «Patience e Magdalene erano sempre insieme, sempre sorridenti», sospira il fruttivendolo. Lo dicono anche l’amico Kofi e Stefano il dirimpettaio. «Lui no, Solomon non rideva mai», conclude Baldini con grande rimpianto. giovanili del Parma, dove aveva vinto uno scudetto. Era fra i giovani più promettenti».
È diventato un assassino. Che idea si è fatto?