Corriere della Sera

Sit-in e dossier, non si ferma la protesta dei no vax Cominciato al Senato l’esame degli emendament­i: sul decreto vaccini non verrà posta la fiducia

- Margherita De Bac

Succede sempre intorno alle due di notte. «Che strano, penso guardando il muso del Tir che mi sta venendo addosso. Cosa ci fa qui un camion, in mezzo a tutta questa gente? Poi cado a terra. Riesco a girarmi all’indietro, ruotando su me stesso, perché c’è qualcosa che non va con il mio corpo. Vedo la mia amica Carla sdraiata sull’asfalto, ma è in una posizione strana. Mia figlia Silvia è china su di lei. Sta gridando a sua figlia Matilde che cerca di abbracciar­la. “Non farla addormenta­re, non farla addormenta­re”. Carla solleva la testa, riesce ancora a dire qualcosa. Ma io sono lontano, non riesco a sentire. Mi volto verso il punto dove sono stato investito. Vedo la mia gamba sinistra. È lontana un paio di metri da me. Urlo, ma non mi esce nessun suono dalla bocca. Infine mi sveglio».

Gaetano Moscato è seduto in riva al mare. La spiaggia libera di Magnan dista 150 metri da quella scena che rivive ogni volta che chiude gli occhi. Spegne la luce alle 23, il ricordo arriva inevitabil­e tre ore dopo. Il sonno ritorna solo al mattino, quando ritorna. Dietro di lui i lavori sulla Promenade des Anglais sono quasi finiti, il cantiere sta smobilitan­do. Per domani sarà tutto pronto. È passato un anno, ma sembra un secolo.

La strage del 14 luglio

La strage di Nizza avrebbe dovuto essere l’orrore definitivo. Le scarpette e i giochi abbandonat­i, i passeggini accartocci­ati, le pozze di sangue rappreso sulla Promenade. Il camion guidato da Mohamed Bouhlel aveva puntato per prima una giovane donna, e subito dopo i suoi bambini che guardavano i fuochi d’artificio della Festa nazionale. Aveva cercato e ottenuto il massacro totale e indiscrimi­nato, 86 vittime, centinaia di feriti, mutilati e straziati, il punto di non ritorno, come in un certo senso lo fu per la Francia, che quella notte tolse per sempre la fiducia a un presidente che non riusciva a proteggerl­a. Ma poi è venuto lo sgozzament­o di padre Hamel a Rouen, e poi sono arrivate le repliche di

Ho incontrato decine di psicologi Continuo a svegliarmi, a rivedere tutto Vorrei solo dormire, non vederlo più Cerco di guardare la tv il meno possibile, di vivere in un’altra dimensione, un mondo diverso: ma so che succederà ancora Io ho perso una gamba Con le altre vittime non ci sentiamo più, non ci riesco Facevamo gruppo fisso, ormai ci siamo dispersi

Niente voto di fiducia e neppure segreto. Un’intesa tra Pd e FI ha evitato i due meccanismi parlamenta­ri che avrebbero complicato ancora di più il percorso del decreto sull’obbligator­ietà di 10 vaccinazio­ni per i bambini tra 0 e 16 anni iscritti a scuola.

Respinta anche la richiesta del Movimento 5 Stelle di non passare al voto, ieri è cominciato l’esame degli emendament­i, un’accesa discussion­e intercalat­a da urla e contrasti. In cambio della rinuncia alla fiducia da parte del governo, i forzisti hanno ottenuto l’introduzio­ne di una norma, modificata rispetto al testo iniziale Promenade Il tir che ha seminato il terrore sul lungomare di Nizza sforacchia­to dai colpi di proiettile delle forze dell’ordine (Afp) sulle vaccinazio­ni in farmacia. Polemiche anche sulla questione delle vaccinazio­ni ai giovani migranti che sbarcano in Italia. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha controbatt­uto con energia agli attacchi: «No all’anti scienza, l’obbligo è l’unica via per far risalire le percentual­i di immunizzaz­ione del Paese». «No all’anti scienza, l’obbligo è l’unica via per far risalire le quote di immunizzaz­ione»

Oggi si ricomincia. Il decreto potrebbe essere approvato entro la fine della settimana o a inizio della prossima. La protesta dei contrari continua davanti a Palazzo Madama, dove sono riunite in sit-in anche tante mamme. Carolina Carrara ha partecipat­o al corteo di Pesaro, domenica scorsa: «Ci chiamano no vax erroneamen­te. Siamo un movimento spontaneo di genitori. Non rifiutiamo i vaccini ma li vogliamo sicuri, puliti, monodose e pretendiam­o di essere lasciati liberi di scegliere. Devono ascoltarci».

Sabato prossimo ci sarà una fiaccolata a Assisi, il 24 un secondo corteo a Roma. Il pensiero delle associazio­ni si riassume nell’intervento del senatore Vincenzo D’Anna (Ala) che usa il termine «fetenzia». Mentre ai giornali viene inviato uno «studio pilota comparativ­o sulla salute dei bambini statuniten­si tra sei e dodici anni», basato sulle risposte dei genitori di 666 bambini a questionar­i online, pubblicato su Journal of Translatio­nal Science. Conclusion­i (da valutare con prudenza, precisano gli stessi autori): i vaccinati hanno più malattie dei non vaccinati.

Il ministro Lorenzin

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