Il paese in preghiera contro il concerto di Marilyn Manson
I fedeli a Villafranca di Verona: è satanista. Il sindaco: anch’io sono credente, ma è una campagna sbagliata
«Sarà un Dylan Dog raccontato come le storie dei miei film. Un personaggio ribaldo e dissacrante, in bilico tra giallo e horror. Circa sei mesi ancora, poi l’albo sarà pronto. Dove sto scrivendo? Dove mi rifugio sempre in questi casi, in qualche stanza di albergo tra Fontana di Trevi e la stazione Termini: finestre chiuse, ed è la mia vita reale. Poi apro gli scuri e vedo un panorama abbagliante, popolato di ombre. Ed ecco la prossima avventura dell’Indagatore dell’incubo».
Pomeriggio di inizio luglio alla Casa del Cinema nel verde di Villa Borghese, a Roma. Fa caldo, tanto. Ma un centinaio di persone si sono radunate qui lo stesso per un incontro con Dario Argento che si presenta in polo e jeans e, salvo la frangetta inevitabilmente imbiancata, sembra lo stesso ragazzino — oggi ha 76 anni — che mezzo secolo fa sbancava i botteghini sdoganando al cinema l’orrore all’italiana: donne spesso protagoniste, tanto splatter, tensione e paura infinite. E tutti incollati alla poltroncina.
L’occasione del ritrovo è la proiezione di un film di cui il manipolo di fan — giovanissimi, meno giovani, anziani — conosce a memoria ogni scena: «L’uccello dalle piume di cristallo», datato 1970. Inevitabilmente, segue dibattito. Ma stavolta oltre che di film si è parlato anche di fumetti. Anzi: di Dylan Dog, l’eroe horror della Sergio Bonelli editore partorito dalla fantasia di Tiziano Sclavi. Il primo numero uscì nel settembre 1986 e vendette una manciata di copie. Poi ci fu l’improvviso boom e la tiratura ora rivaleggia con quella di Tex, arrivando a record di oltre seicento mila copie.
Da un mese circa sul web furoreggia la notizia che Dario Argento sta scrivendo un albo della serie. Annuncio ufficiale sulla bacheca Facebook di Roberto Recchioni, lo sceneggiatore che dal 2014 ha rivoluzionato la serie mescolando spavento, divertimento e il pensionamento dell’ispettore Bloch, «confidente-confessore» di Dylan Dog e istituzione
La petizione che ha già raggiunto 2.600 firme inizia così: «Rispettabili signori, vorremmo esporvi qualche perplessità riguardo il concerto di Marilyn Manson, previsto per il 26 luglio a Villafranca di Verona».
I destinatari sono il sindaco del cittadina veneta, la giunta comunale e gli educatori comunali. I promotori invece sono gruppi di cittadini cattolici che in nome della libertà di espressione chiedono di fermare l’avanzata del «diavolo», ovvero la stella internazionale Marylin Manson, «bruciatore di Bibbie» (la rockstar ne ha bruciata una sul palco a Firenze nel 2015). L’indagatore dell’incubo Dylan Dog, il personaggio creato da Tiziano Sclavi: il primo albo uscì nel 1986
Da sei mesi la vita a Villafranca di Verona è in subbuglio. Da quando si è saputo che Manson avrebbe suonato al festival musicale di luglio. A movimentare la scena sono state le comunità cattoliche e tutte le parrocchie sostenute dal vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Il fronte è molto attivo nelle chiese come sui social. L’obiettivo è fare pressione sulle autorità. Il circolo Christus Rex accusa il sindaco Mario Faccioli di essere «complice della secolarizzazione». I fedeli sono invitati a pregare e recitare rosari riparatori.
Nei giorni scorsi tutti i parroci di Villafranca hanno ricevuto dal vescovo una lettera da leggere durante la messa. Nella missiva, il monsignore ha assicurato la sua vicinanza di pastore, ha ringraziato «chi sta pregando» e ha bollato come Rockstar Brian Hugh Warner, 48 anni, in arte Marilyn Manson
Squilla il telefono: «Carissimo, sono Paola Rossi, si ricorda?, ci siamo sentiti tre giorni fa... allora, ha deciso? Basta scaricare una piattaforma nel computer o nel tablet, lei lo gestisce in piena autonomia, un po’ come il Facebook personale... senza commissione o vincolo... La nostra società ha sede a Londra e vi permette di scappare alle tasse in Italia, io vi do un promocod di benvenuto... Ci sono anche broker che ci mettono milioni, ma io consiglio sempre di cominciare dal minimo, 250 euro... Le affianchiamo un consulente che vi segue passo passo e prepara la strategia, perché il nostro obbligo è farvi crescere il portafoglio...». «Mi passa il consulente?». «Eccomi qua, sono io!». «demente ancor prima che sacrilego» l’atto di bruciare la Bibbia. «Qualcosa contro cui dovrebbero insorgere tutti i cristiani». E i cristiani, tanti, hanno aderito all’appello. Don Andrea della parrocchia Madonna del Popolo difende il suo superiore: «È dispiaciuto, come lo sono anch’io. Quello ha bruciato la Bibbia».
Chi non gradisce quanto sta succedendo è il sindaco. Faccioli attacca il vescovo: «Sbaglia. Qui si possono incendiare gli animi con il rischio di creare un problema di ordine pubblico, con tutti i matti che ci sono in giro». Una polemica che non ha niente del «Peppone e don Camillo», lo scontro tra il sindaco comunista ateo e il sacerdote. Faccioli, dice, ha una zia suora, è di destra, è cattolicissimo, va in chiesa ed è cresciuto «a pane e parrocchia». «Io non so chi sia questo signore che fa il concerto e nemmeno m’interessa. Il vescovo non lo vuole? Bene, paghi i danni della rottura del contratto. Ma stiamo scherzando?». I fedeli però non si piegano. Manson non deve cantare («Disprezza i valori che sono fondamento della nostra società»). E sono pronti a usare l’arma dei rosari.