Corriere della Sera

Ma quanto vale davvero Snapchat? I quattro voti di Morgan Stanley

La banca taglia ancora le stime. Dai massimi il titolo ha già perso il 44%

-

Potrebbe essere l’anatomia di un social network in Borsa.

2 marzo 2017. Una nota banca d’affari Usa, che chiameremo A Bank, porta a Wall Street Snap, la società madre del social network Snapchat. Nell’entusiasmo generale il titolo sale in poche ore dai 17 dollari del prezzo di collocamen­to a 24,48 dollari.

3 marzo. Il titolo sale a 27,09 dollari. Evan Spiegel e Bobby Murphy guadagnano 272 milioni di dollari a testa, solo vendendo una parte delle proprie azioni.

27 marzo. Una nota banca d’affari americana, diciamo B Bank, pubblica il primo rapporto su Snap: il target di prezzo per il mercato viene individuat­o in 28 dollari, il 23% in più della quotazione in Borsa nella settimana precedente.

28 marzo. Una nota banca d’affari Usa, C Bank, rivede al ribasso gli obiettivi di bilancio di Snap. Pesantemen­te: la stima di Ebitda aggiustato per il 2025 passa da 6,57 miliardi a 4,92. Il free cash flow da 4,05 a 2,42 miliardi. Il target rimane fermo a 28 dollari.

11 luglio (martedì). Una nota banca d’affari, D Bank, scrive: «Ci siamo sbagliati sulla capacità di Snap di innovare, migliorare i propri prodotti e monetizzar­e gli utenti». Il target price passa da 28 a 16 dollari. Snap in Borsa si sgonfia fino a 15,47 dollari, sotto il prezzo dell’Ipo. Oltre il 44% sotto il prezzo massimo di questi mesi.

La nota banca d’affari Usa A, B, C e D è sempre la stessa: Morgan Stanley.

È molto raro che una società che guida un’Ipo intervenga La quotazione è scesa a 15,47 dollari, al di sotto del debutto fissato a 17

DeA Capital, del gruppo De Agostini, lancerà entro fine annoinizi 2018 il fondo Agro, che investirà in aziende agricole e filiere in cui avviene anche una prima lavorazion­e del prodotto. Pensato per le casse previdenzi­ali, le assicurazi­oni e le fondazioni che hanno un forte interesse nell’economia reale, avrà durata di 15 anni. Si tratta del primo fondo di questo tipo in Italia. Ha già ottenuto l’autorizzaz­ione di Bankitalia e della Consob e l’obiettivo di raccolta per il primo closing è di 80 milioni. È un tassello della strategia del gruppo di fare di DeA Capital una piattaform­a integrata nell’alternativ­e asset management, capace di offrire agli investitor­i così pesantemen­te anche se, forse, non abbastanza velocement­e consideran­do la decisione di tagliare le voci già a fine marzo. Ma proprio questa rarità alimenta le preoccupaz­ioni, anche se il Credit Suisse si è fermato nel taglio del prezzo obiettivo a 25 dollari.

Secondo Morgan Stanley l’app Snapchat, a oggi l’unico prodotto significat­ivo del gruppo che è un po’ l’inchiostro simpatico delle Giovani Marmotte applicato ai social (i messaggi possono scomparire dopo la lettura, da cui il logo del fantasmino) «non sta evolvendo rapidament­e come ci aspettavam­o» mentre «la concorrenz­a di Instagram sta crescendo». Erano le stesse difficoltà emerse già nella trimestral­e di maggio. Instagram 250 milioni di utenti, Snapchat 166 milioni.

È la tirannia dei grandi numeri. Il gruppo non ha mai registrato un bilancio in attivo. Un dato che in questo tipo di

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy