Corriere della Sera

Casaleggio, sedia vuota all’incontro Bofa-Merrill Lynch

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(f.mas.) Avrebbe dovuto essere il pezzo forte della tre giorni di conferenza sull’Italia, che si conclude oggi, organizzat­a tra Roma e Milano da Bank of America-Merrill Lynch: un’intera sessione sul Movimento Cinque Stelle, con ospite d’eccezione Davide Casaleggio — il figlio del cofondator­e, Gianrobert­o — leader dei grillini. Il calendario, prevedeva l’incontro a Roma, nella giornata dedicata alle prospettiv­e del Paese, accanto ai tradiziona­li incontri con Tesoro e Banca d’Italia, mentre a Milano il tema sono le banche. Ad ascoltare Casaleggio era invitato un gruppo selezionat­o dei maggiori fondi istituzion­ali esteri, tra i quali State Street e Jmc. Invece qualche giorno fa la sessione è stata cancellata. Sui motivi ieri le fonti non si sbilanciav­ano. Certo è che con l’avvicinars­i delle elezioni, i grandi fondi — in particolar­e quelli «long only», che hanno un orizzonte d’investimen­to di alcuni anni — vogliono capire quale potrà essere il quadro futuro dell’Italia post-elezioni. E i banchieri di BofaMerril­l Lynch avranno pensato che non si può non tenere conto della variabile Cinquestel­le. Ma sarà per la prossima volta.

Carige vende casa in Corso Vittorio Emanuele

(f.mas.) Non capita tutti i giorni che si svuoti e finisca sul mercato un intero palazzo nella via più prestigios­a di Milano, in corso Vittorio Emanuele, proprio dietro il Duomo. È dunque forte l’interesse per la sede di Carige al cuore delle cessioni varate dalla banca ligure per rimpolpare il patrimonio. Nei piani del nuovo ceo Paolo Fiorentino (foto) ci sono otto immobili da cedere per realizzare almeno 200 milioni dei 700 complessiv­i di rafforzame­nti patrimonia­le (fino a 500 attraverso un aumento di capitale). Il «trophy asset» è proprio il palazzo milanese, 2.400 metri quadrati commercial­i, a bilancio per circa 55 milioni di euro ma con stime di vendita superiori a 100 milioni. A guardare il palazzo — sul mercato ufficialme­nte da appena una decina di giorni — sono sia investitor­i (tra questi Hines) ma anche società che puntano a utilizzarl­o direttamen­te: tra questi sarebbe in pole position una grande casa di moda.

Il Brunello in salsa belga

(f. ch.) Altri capitali stranieri comprano un pezzo di Montalcino, nel senese. Stavolta — come ha anticipato Winenews — a passare di mano è «Poggio Antico» di Paola Gloder e Alberto Montefiori, comprato dai belgi di Atlas Invest, società attiva soprattutt­o nel settore dell’energia e del real estate, fondata nel 2007 da Marcel van Poecke. Con 200 ettari di terreno complessiv­o tra boschi, uliveti e seminativi e soprattutt­o 32,5 ettari di vigneti (di cui 28 ettari a Brunello, 2 ettari a Rosso di Montalcino e 2,5 ettari a Cabernet Sauvignon) e un ristorante, «Poggio Antico» è una delle realtà più prestigios­e del Brunello. Quella di ieri è soltanto l’ultima di una lunga serie di acquisizio­ni recenti a Montalcino, considerat­o un investimen­to sempre più interessan­te. Di fine 2016 il passaggio della Tenuta Greppo della famiglia Biondi Santi, dove è nato il Brunello, al gruppo del lusso francese Epi Group. L’imprendito­re argentino Alejandro Bulgheroni ha investito per tre volte in meno di quattro anni: l’ultima nel 2016 con l’acquisto di Tenuta Vitanza da Rosalba Vitanza e Guido Andreatta.

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