Corriere della Sera

Musica, teatro, danza: si parte con cinque visioni d’Europa

Soliloquio da mattatore di Malkovich, chiusura con Sting

- Di Peppe Aquaro

La musica è nell’aria. E nell’aria per sempre resterà. Lo sanno bene due star come Sting e Bregovic. Se poi, anche il direttore artistico si diverte a suonarla, la musica nell’aria, tanto meglio. Accade a Cividale del Friuli, città del Mittelfest, dal 15 al 25 luglio, dedicato all’aria, appunto, il quarto elemento naturale dopo le edizioni che avevano per tema: acqua, terra e fuoco.

«Per noi rappresent­ano le vie di comunicazi­one, che si intersecan­o proprio qui, in questa sorta di cuneo della Mitteleuro­pa rappresent­ato dal Friuli», spiega il Maestro pianista, Franco Calabretto, per il quarto anno direttore artistico del festival giunto alla ventiseies­ima edizione. «L’aria, l’elemento più sfuggente, leggero e verticale, ci dà il pretesto per mettere in scena “Eu Europa Utopia”, la produzione che inaugura il festival, dalle 19, nell’area San Francesco: si tratta di cinque micro-drammi, da 30 minuti ciascuno, per altrettant­e visioni sui destini dell’Europa, e itineranti, in quanto gli spettatori cammineran­no, atto tipico delle migrazioni, tra una rappresent­azione e l’altra».

Musica, teatro e danza si alternano in modo naturale. Così, intorno alle 22, dopo la parola, ecco la danza, disegnata in piazza Duomo da Michela Lucenti, «Col più drammatico ed erotico dei Canti della Commedia dantesca, il V, dell’Inferno», dice Mauro Pagotto, autore delle musiche di «Nell’aere-Inferno 5#».

Il direttore artistico Calabretto: «Ho chiesto a musicisti mitteleuro­pei di confrontar­si con l’eros mediterran­eo di Ovidio»

Effetti La Compagnia Ribolle, in scena il 16/7 in Piazza Duomo

«Se il Mittelfest era nato sbilancian­dosi forse un po’ troppo sulla prosa, in queste ultime edizioni abbiamo provato a riequilibr­are le presenze», chiarisce Calabretto, al quale piace scherzare. Meglio se con i classici. Un buon motivo per bagnare una delle due parole del festival, «Mittel», nel Mediterran­eo: «Ho chiamato la mia composizio­ne — all’interno del progetto MusMa — “Love is(n’t) in the Air”, chiedendom­i se ci fosse o meno amore nell’aria: per farlo, ho chiesto a cinque colleghi mitteleuro­pei doc di confrontar­si con l’Ars Amatoria di Ovidio». Eh già, il poeta di Sulmona (Abruzzo), nell’aria udinese di Cividale, in prima assoluta a Palazzo De Nordis, alle 15 del 17 luglio.

Ma il vento del Sud soffierà, venerdì 21 alle 20, anche da «Lampedusa», titolo di un racconto teatrale scritto dal britannico Anders Lustgarten, e interpreta­to da Fabio Troiano e dall’attrice turca Deniz Özdo ane. Una serata particolar­e, questa, perché, due ore dopo, andrà in scena a Cividale un pezzo da novanta di Hollywood: John Malkovich, pronto ad avventurar­si in «Report on the blind», soliloquio schizofren­ico sulla cecità, il romanzo a parte di «Sopra eroi e tombe», scritto da Ernesto Sabato; musiche di Alfred Schnittke, eseguite da Anastasya Terenkova.

Il bello dei grandi interpreti è che sanno cimentarsi perfino nelle storie locali, rivestendo­le di esperienze e significat­i. Tra gli obiettivi del Mittelfest. Appartiene a questa categoria Giuseppe Battiston, impegnato domenica 23 al teatro Ristori in «Le nubi lo sanno», ispirato alle fiabe del Natisone. Anche col Teatro di figura si può imparare che le tradizioni locali non hanno confini: sabato 22 e domenica 23, per esempio, oltre al Cta di Gorizia, i micro pupazzi dell’ungherese András Lénárt animeranno le vie di Cividale. E Goran Bregovic, sempre domenica 23, porterà in piazza Duomo la sua musica senza confini. Come quella di Sting, impegnato nel suo tour mondiale, «57th & 9th», e al quale spetterà chiudere il festival, il 25 luglio al parco della Lesa. Sting ha dedicato un progetto ambientali­sta sull’aria, «Hydrogen (f)or Life», in tema con il Mittelfest. Dove la musica è nell’aria, e nell’aria per sempre resterà.

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