Il vertice Il leader francese: sulla Libia visione comune, lavoriamo con l’America per Iraq e Siria Trump-Macron, nuovo asse
Intesa sulla lotta al terrorismo. Il presidente Usa: clima, si può cambiare
Iniziative forti per stabilizzare la Libia, una convergenza di vedute sul terrorismo, un lavoro comune per preparare il futuro di Iraq e Siria al termine della guerra. Una piccola apertura sugli accordi di Parigi sul clima globale: è questo l’esito dell’incontro nella capitale francese tra Trump e Macron, due «amici», come ha detto il presidente Usa, perché «rappresentanti di due nazioni alleate da sempre». «È un’occasione molto speciale — ha aggiunto Trump — qualcosa potrebbe accadere per quanto riguarda gli accordi di Parigi». Elogi di The Donald a Macron: «È un presidente super».
Rispetto la decisione del presidente Trump, fa parte di un suo impegno preso in campagna elettorale e queste promesse vanno mantenute Ma è irrimediabile? Il mio auspicio è continuare a discutere con gli Stati Uniti su questo tema Emmanuel Macron Vedremo quel che succede, ne parleremo ancora nei prossimi mesi, sul clima qualcosa potrebbe cambiare Vogliamo essere uniti contro i nemici dell’umanità, spezzare i loro legami con le fonti di finanziamento e con le loro reti Donald Trump
PARIGI Lontano dalle difficoltà di Washington e dallo scandalo dei contatti con la Russia, Donald Trump e la moglie Melania si offrono due giorni di fasto, grande accoglienza e amicizia a Parigi, ricevuti con tutti gli onori da Emmanuel e Brigitte Macron.
Oggi il presidente americano assisterà alla parata militare del 14 luglio, che è il pretesto della visita: 100 anni fa i soldati americani sbarcarono in Europa per partecipare alla Prima guerra mondiale. Un modo per ricordare che lo storico legame tra Stati Uniti e Francia — «il nostro più antico alleato», ha sottolineato Trump — va al di là dei disaccordi occasionali e delle personalità di chi siede per qualche anno alla Casa Bianca e all’Eliseo.
Fedele alla sua politica di «parlare con tutti senza rinunciare ai valori», Macron usa la debolezza attuale di Trump per provare a mettere la Francia
Cent’anni fa i soldati Usa sbarcarono in Europa per partecipare alla Grande guerra
al centro del gioco politico internazionale, battendo sul tempo Londra e Berlino che riceveranno il presidente degli Stati Uniti non si sa quando, e comunque dopo il suo viaggio a Parigi.
Accompagnato Trump sulla tomba di Napoleone, all’Eliseo Macron in conferenza stampa non ha nascosto le diverse posizioni di Francia e Usa sul clima, dopo che il primo giugno Trump ha annunciato l’uscita dagli accordi di Parigi. «Rispetto la decisione del presidente Trump — ha detto Macron —, fa parte di un suo impegno preso in campagna elettorale e queste promesse vanno mantenute. Ma è irrimediabile? Il mio auspicio è continuare a discutere con gli Stati Uniti». In questo clima di grande intesa innanzitutto personale, Trump è sembrato meno categorico che in passato: «Vedremo quel che succede, ne parleremo ancora nei prossimi mesi. Sul clima qualcosa potrebbe accadere».
Il programma dei due giorni alterna momenti politico-diplomatici a visite da perfetti turisti americani a Parigi: Melania Trump e Brigitte Macron hanno ammirato insieme la cattedrale di Notre Dame, poi hanno fatto una breve crociera sulla Senna in bateau-mouche e la sera hanno cenato con i mariti sulla Tour Eiffel, nel lussuoso ristorante «Jules Verne» di Alain Ducasse.
La mattina, Macron aveva ricevuto la cancelliera Angela Merkel per un consiglio dei ministri congiunto franco-tedesco, al termine del quale
Melania e Brigitte: dalla visita a Notre Dame alla breve crociera in bateau-mouche
Merkel ha detto di non avere nulla contro un budget comune della zona euro, una delle principali proposte di Macron per rilanciare l’integrazione europea. Se ne riparlerà dopo le elezioni di settembre in Germania, ma Macron ha comunque potuto accogliere Trump come un mediatore capace di parlare a nome della Francia e anche dell’Europa, supplendo alle difficoltà di relazione tra la cancelliera e il presidente americano.
In una conferenza stampa che sembrava in discesa per Trump, da una giornalista americana è arrivata l’inevitabile domanda sul figlio Donald Trump junior, convocato dalla Commissione del Senato per avere incontrato l’avvocata russa Natalia Veselnitskaya che gli prometteva rivelazioni su Hillary Clinton.
La risposta del presidente americano si è svolta su un registro poco tecnico: «Mio figlio è un ragazzo meraviglioso che ha fatto una cosa che molti avrebbero fatto, ha accettato di incontrare una legale russa, non del governo russo ma russa. Questo si chiama fare ricerche sul tuo avversario. La politica
The Donald è sembrato meno categorico che in passato: «Vedremo nei prossimi mesi»
non è l’ambiente più gentile del mondo, è normale prendere un’informazione che ti viene offerta». Macron se l’è cavata dicendo «di non voler interferire negli affari interni di un altro Stato». Prima della cena sulla Tour Eiffel, riaffermata la «totale identità di vedute» su lotta al terrorismo e su Siria e Iraq.