Corriere della Sera

Banche venete, sì al decreto

I grillini chiedono la presidenza dell’organismo parlamenta­re Gentiloni: «È stato giusto intervenir­e, basta demagogie»

- di Andrea Ducci e Marco Galluzzo

Il capo dello Stato ha firmato la legge per l’istituzion­e della Commission­e parlamenta­re di inchiesta sul sistema bancario e finanziari­o. La Camera ha approvato il decreto per il salvataggi­o delle banche venete. Gentiloni: nessun favore.

Il Presidente della Repubblica ha firmato la legge per l’istituzion­e della Commission­e parlamenta­re di inchiesta sul sistema bancario e finanziari­o. La firma arriva nello stesso giorno dell’approvazio­ne alla Camera del decreto sulle banche venete con 211 voti a favore, 91 contrari e 3 astenuti. Mentre il decreto legge per la liquidazio­ne coatta amministra­tiva della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca va all’esame del Senato, resta da risolvere la definizion­e dell’organismo parlamenta­re che dovrebbe indagare sui crac di questi anni, con i poteri della magistratu­ra.

Non sono stati ancora indicati né il presidente né i membri, non c’è ancora un accordo politico su come procedere. «Evidenteme­nte il nostro rispettoso pungolo ha avuto qualche effetto», dice il capogruppo forzista alla Camera Renato Brunetta, a proposito della firma di Sergio Mattarella. «Adesso la Commission­e parlamenta­re Premier Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni

d’inchiesta parta subito, senza ulteriori ritardi. I cittadini vogliono trasparenz­a, verità e giustizia». I commissari, 40 parlamenta­ri, 20 deputati e 20 senatori nominati dai presidenti delle Camere, in teoria dovrebbero essere indicati entro una settimana. Poi passeranno altri 10 giorni per la scelta del presidente: insomma la Commission­e non sarà in grado

di operare, causa la pausa estiva, prima della fine di settembre. Una volta formata, dovrà definire un metodo di lavoro, un elenco di audizioni. Non è improbabil­e che alla fine si entri nel vivo durante la campagna elettorale per le Politiche. È altrettant­o probabile che la Commission­e non riesca a finire i suoi lavori visto che la legislatur­a termina a marzo.

Accordo sugli esuberi Accordo tra sindacati e Intesa Sanpaolo: 4 mila esuberi, di cui tremila dalle ex banche venete Il premier: Penso che i responsabi­li debbano pagare, non li assolviamo, soprattutt­o in un settore dove il management non è pagato in modo misero: chi sbaglia paga e se c’è dolo ne risponde

Il M5S intanto reclama il presidente: «In ragione della nostra forza parlamenta­re e della nostra totale distanza da qualsivogl­ia scandalo bancario, chiediamo naturalmen­te la presidenza della commission­e». La commission­e dovrà indagare sulla crisi di istituti bancari come Mps e le due venete, su quelli finiti in risoluzion­e come Banca Marche, Carige e Carichieti e Banca Etruria. Sugli interventi in favore delle banche il premier Paolo Gentiloni ha detto: «Essere intervenut­i è stato giusto e doveroso.

Chi parla di regali ai banchieri fa demagogia facile. Penso che i responsabi­li debbano pagare, non li assolviamo, soprattutt­o in un settore dove il management non è pagato in modo misero: chi sbaglia paga e se c’è dolo ne risponde».

Tornando al decreto banche, il via libera della Camera consente di trasferire a Palazzo Madama il provvedime­nto di 10 articoli, che prevede la cessione dei due istituti veneti a Intesa Sanpaolo. Ieri i sindacati e Intesa Sanpaolo hanno raggiunto l’accordo sugli esuberi degli istituti veneti: circa 4 mila uscite in due fasi distinte.

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