«Non li ho convinti l’ultima volta Ora mi muoverò con più facilità»
Gianluca Ansalone è a capo delle relazioni istituzionali di British American Tobacco Italia, un colosso del tabacco — che produce tra l’altro le Lucky Strike — che a livello mondiale fattura oltre 19 miliardi di euro. Che attività svolge? «Posso dire apertamente che faccio lobbying per la mia azienda. Svolgo questa attività da due anni e ora sono in attesa di ricevere il badge per entrare alla Camera. Il badge è un accredito permanente. Prima avevo bisogno di un appuntamento formale con un parlamentare, anticipando l’oggetto dell’incontro, e dovevo ritirare il badge di volta in volta».
Qualche altra differenza? «I luoghi in cui esercitare l’attività. Potremo incontrarci in una sala dedicata. Ma la mia attività era trasparente anche prima».
Può fare alcuni esempi? «L’attività recente ha riguardato la manovrina, che ha portato a un importante inasprimento fiscale sulle sigarette. Abbiamo cercato di far capire che l’inasprimento era sproporzionato a carico di fasce di prodotti medio-basse e che nell’alta gamma l’aggravio era inferiore. Il che dal nostro punto di vista non era equo e penalizzava il consumatore meno abbiente. Ma la decisione è andata in senso contrario».
Ora su che dossier sta lavorando? «Di prodotti del tabacco riscaldato, potenzialmente meno nocivi per la salute: è attesa una regolamentazione. Ma il tema gigantesco oggi sa qual è? La lotta al contrabbando, diventato una rete molto vasta con diramazioni nel terrorismo. Come azienda abbiamo molto da dire. Possiamo fornire analisi da mettere a disposizione del legislatore. Il mio compito è portare questi contenuti agli interlocutori istituzionali».