Corriere della Sera

«Basta sparare ai cani randagi» Lady Netanyahu contro il governo

La moglie del primo ministro (che ne possiede uno): fermate i cecchini a Beit Shemesh

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i cani randagi di Beit Shemesh, sobborgo ultrarelig­ioso sulle colline tra Gerusalemm­e e Tel Aviv. I branchi — denunciano gli abitanti — hanno invaso le strade, attaccano i passanti e le scorrerie sembrano fuori controllo. Il sindaco ha chiesto l’aiuto del ministero dell’Agricoltur­a che ha deciso di inviare i cecchini della Forestale per sparare ai randagi in safari urbani tra le 3 e le 7 del mattino, i tentavi di narcotizza­rli con una puntura per portarli nei canili non hanno funzionato. Le spedizioni di caccia sono state per ora fermate da una petizione alla Corte Suprema e dall’appello di Sarah a Uri Ariel, ministro nel governo conservato­re del marito: «Ti chiedo di fare tutto quello che è in tuo potere per fermare le uccisioni. Sono convinta che con sensibilit­à e profession­alità sia possibile Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele dal marzo 2009 (incarico che aveva già ricoperto tra il 1996 e il 1999), la moglie Sarah e i loro due figli possiedono un randagio, Kaiya, qui nella foto con loro durante la festa di Hanukkah di un paio di anni fa trovare altri modi per garantire la salute pubblica».

I cani senza collare di Beit Shemesh sono stati difesi anche dall’opposizion­e ed Eitan Kabel, deputato laburista, ha aperto la seduta della commission­e Finanza con un avvertimen­to ad Ariel: «Il metodo è disgustoso e inaccettab­ile». Disgustoso e inefficace secondo gli animalisti: «È la tattica adottata in questo Paese da settant’anni ed è dimostrato che non serva a risolvere il problema — spiega Yael Arkin di Let Animals Live al quotidiano Jerusalem Post —. Cani innocenti vengono uccisi perché un paio sono pericolosi, il benessere collettivo ne risente. L’amministra­zione comunale e il ministero devono prendersi la responsabi­lità di una situazione che hanno creato».

Gli attivisti accusano Ariel, del partito nazionalis­ta-religioso Focolaio ebraico, di aver favorito la calata dei branchi sulle città quando nel 2015 ha ordinato di usare in modo diverso il budget annuale da un milione di dollari per sterilizza­re i randagi: trasferire gli animali dello stesso sesso in un altro Paese perché — ha spiegato — «così non violiamo il comandamen­to divino siate fecondi e moltiplica­tevi».

@dafrattini

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