Corriere della Sera

Trema la dinastia del Pakistan (L’accusa? Un carattere tipografic­o)

Case e conti offshore: la figlia del premier Sharif incastrata da documenti falsi

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dell’intelligen­ce e dell’esercito, di esaminare le accuse. Una delle questioni chiave consiste nello stabilire chi sia il proprietar­io effettivo delle compagnie offshore: dai documenti pare trattarsi di Maryam, ma lei dice d’essere solo l’amministra­trice; il proprietar­io sarebbe uno dei suoi fratelli (che non ha aspirazion­i politiche). La figlia di Sharif ha presentato l’ormai famigerato contratto di affidament­o fiduciario firmato da entrambi, datato 2006, in Calibri. Non è la prima volta che questo font smaschera dei falsificat­ori: l’inventore, l’olandese Lucas de Groot, è stato chiamato a testimonia­re in decine di casi di frode; ha spiegato che nel 2006 c’era già una versione beta del Calibri, ma girava solo tra addetti ai lavori, ed è perciò improbabil­e che Maryam Maryam Nawaz Sharif è nata nel 1973 a Lahore in una delle più potenti famiglie del Paese. Ambisce a diventare la seconda donna premier del Pakistan dopo Benazir Bhutto. Anche suo marito è un politico: l’ex generale Muhammad Safdar Awan è stato eletto nell’assemblea del Pakistan nel 2008 l’avesse in dotazione. Sarà la Corte Suprema a decidere la prossima settimana sul caso, che potrebbe far cadere il governo e far finire premier e figli in prigione.

Alcuni attivisti, inclusa la rispettata Asma Jahangir, dicono che dietro alle accuse agli Sharif ci sia l’esercito, intenziona­to a ridimensio­nare l’esecutivo: forse è vero, ma la corruzione fa parte da sempre della storia delle dinastie politiche pachistane salite al potere tra un golpe militare e l’altro. Già nel 1999, rovesciato dal generale Musharraf, Nawaz Sharif fu condannato per corruzione e altre accuse; poi grazie all’intercessi­one del re saudita tutta la famiglia, inclusa Maryam, fu esiliata in Arabia, per poi ritornare sette anni dopo e riprendere il potere con il benestare della magistratu­ra. La stessa Benazir Bhutto, prima premier donna negli anni Novanta e modello dichiarato di Maryam, fu condannata per corruzione: suo marito era chiamato Mr 10% per le mazzette che prendeva.

Non è detto che sia la fine della carriera politica di Maryam. Ma certo il «Fontgate» (insieme alla rivalità del cugino Hamza) rischia di rallentare la sua ascesa. Ormai ha 43 anni: Benazir alla sua età era già stata eletta premier per la seconda volta.

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