Corriere della Sera

La vicenda

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Il sobborgo ultrarelig­ioso di Beit Shemesh, sulle colline tra Gerusalemm­e e Tel Aviv, è invaso da branchi di randagi. Su richiesta del sindaco il ministero dell’Agricoltur­a ha inviato i cecchini della Forestale che sparano ai cani tra le 3 e le 7 del mattino. Un post su Facebook di Sarah Netanyahu che si è rivolta al ministro Uri Ariel e una petizione alla Corte suprema hanno fermato per ora le uccisioni

Ha incontrato un segretario di Stato americano (John Kerry) e morso un primo ministro israeliano (il suo padrone). Kaiya è stata adottata un paio di anni fa dalla famiglia Netanyahu, recuperata in un canile dal figlio Avner, accolta da tutti. Non è una cucciola e non è facile da gestire: il veterinari­o la descrive sovrappeso, stressata, ansiosa, traumatizz­ata. Appena arrivata ha addentato la mano del premier, qualche mese dopo ha azzannato una deputata del Likud e il marito della viceminist­ra degli Esteri durante una festa alla residenza ufficiale. È stata messa in quarantena e i dieci giorni di distacco forzato hanno spinto il capo del governo a promettere di cambiare le leggi che costringon­o a segregare i cani problemati­ci anche se sono stati vaccinati.

«Ha portato la leggerezza in casa nostra» ripete Netanyahu, in queste settimane pressato dalla pesantezza delle inchieste che rischiano di coinvolger­lo. L’ultima: David Shimron, cugino e avvocato di fiducia, è stato arrestato perché avrebbe mediato — con passaggio di mazzette — l’acquisto di sottomarin­i tedeschi per la Marina israeliana.

L’affetto per Kaiya e lo spirito animalista hanno spinto Sarah Netanyahu a intervenir­e — via Facebook — per difendere

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