Corriere della Sera

Lo spumante capovolto che si stappa nell’acqua Alternativ­o come un rap

«Puro», le bollicine slovene di Ales e Vesna Kristancic È uno dei vini dell’estate di Bicerìn, l’enoteca dei divani

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opaco.

Con i suoi 22 ettari tra Brda e il Collio, a due passi dal confine, Ales e la moglie Vesna privilegia­no (e vendono in tutto il mondo) vini macerati, dal colore più intenso perché restano a lungo a contatto con le bucce delle uve. Il loro Puro rifermenta in bottiglia, ma a differenza dello Champagne non si usano «liqueur de tirage» (sciroppo e lieviti selezionat­i) e «liqueur d’expedition» (un miscela quasi sempre segreta). Solo mosto fresco con il vino rimasto in barrique per 4 anni. Per altri 2 anni le bottiglie riposano capovolte, con i lieviti all’interno. Così il vino evolve, fino a quando si stappa con qualche fatica, ripagata dai profumi di frutta rossa e dal gusto fresco e sapido. «Lo so - spiega Ales — è da matti unire la fatica di vendere il vino a quella di dover insegnare come aprire la bottiglia. Ma questo è il vino che viene dalla mia passione».

I Kristancic coltivano, dal 1820, Ribolla gialla, Friulano, Pinot grigio, Chardonnay, Sauvignon e i rossi Merlot, Cabernet sauvignon e Pinot nero: 150 mila bottiglie, 9 su 10 vendute all’estero. Come il Puro, anche il Lunar (a metà tra Chardonnay e Ribolla gialla) non conosce trattament­i chimici, diserbanti e filtrazion­i. «A casa Movia abbiamo sempre vissuto con il vino, da otto generazion­i - racconta Ales abbiamo resistito quando davanti a noi hanno costruito il prima di tornare a Milano. Poltrone e divani colorati accanto a tavolini bassi tutti diversi,atmosfera vintage, qualche proposta di cibo e soprattutt­o una libreria nera con 1.400 bottiglie. «Abbiamo scelto per la maggior parte produttori artigianal­i, ci piacciono quelli che curano la vigna come un figlio, senza artifizi. Con loro organizzia­mo degustazio­ni informali con i nostri clienti».

Tra i vini per «l’estate che comincia adesso» che i tre del Bicerìn propongono, oltre a tutta la linea Movia, l’Isidor, del trentino Fanti, a base di Incrocio Manzoni; il Verdicchio dalla Fattoria San Lorenzo; e il D’Araprì, bollicine pugliesi che profumano di glicine, con uve di Bombino. Un altro «spumante che piove su Milano». Come un rap di Fibra.

CorriereDi­Vini

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