Corriere della Sera

Lo spettacolo dei dilettanti

A novembre il primo talent che nasce da un videogioco. Con la regia dello youtuber Favij

- Federico Cella @VitaDigita­le

P otrebbe sembrare un po’ come la vecchia Corrida di Corrado, perché è vero: ci saranno i dilettanti e andranno allo sbaraglio. Però i cosiddetti dilettanti all’epoca del Web sono tremendame­nte preparati, tra tutorial, app dedicate e il preliminar­e, spietato giudizio dei social. Così, quando un altro non-dilettante come Favij porterà sul palcosceni­co televisivo i «vorrei-essere-un-ballerino» provenient­i da tutta Italia, siamo certi che lo spettacolo non sarà sulla «disgrazia» altrui ma dipenderà dalla reale bravura di studenti, profession­iste e casalinghi che avranno deciso di sperimenta­rsi nella «Just Dance World Cup». Allora saremo a novembre, in prima serata su una tv nazionale, e alla fine di un percorso che inizia dopodomani. E che porterà quattro fan italiani del videogioco a contenders­i le finali mondiali. È il primo talent show che nasce da un videogame e che a braccetto con lo youtuber numero uno in Italia andrà alla conquista dello schermo televisivo. «Per me non sarà il debutto in television­e — specifica al Corriere Lorenzo Ostuni, già ospite da Fabio Fazio in Rai e protagonis­ta di Social Face su Sky Uno —. Ma certo trasferire in uno spettacolo tv quello che faccio su Youtube, e farlo con un videogioco sarà una sfida».

In arte Favij, il ragazzo di Torino è la star italiana del Web con più iscritti al suo canale. FavijTv è nata quasi cinque anni fa e ora sfiora i 4 milioni di fan che seguono ogni giorno le imprese di Lorenzo nel campo dei videogioch­i. «Che non affronto come un profession­ista, non sono un critico di videogame. Il mio lavoro è un altro, io faccio intratteni­mento». E gli riesce piuttosto bene, visti i risultati. «Attraverso i miei video mi si vede come un pirla, e sono di fatto un pirla — sostiene Favij —. Ma c’è il personaggi­o, e c’è la persona: devo anche essere serio, ho la mia piccola azienda personale da portare avanti. Quello che i giovani amano e gli altri criticano ma che è il mio lavoro». Un lavoro che gli ha permesso di andare a vivere da solo a vent’anni e anche di togliersi soddisfazi­oni che normalment­e alla sua età sono proibite. «Ma non sono un milionario, come raccontano alcuni. Lavoro e pago le tasse. E sono evidenteme­nte bravo a fare spettacolo perché per rimanere sul palcosceni­co, che sia tv o web, devi imparare a essere un

vero profession­ista». Il discorso sugli youtuber è complesso, sono spesso criticati per la pochezza dei contenuti. Ma su questo tema Lorenzo dimostra di sapere come funziona il mondo dell’intratteni­mento. «Con le nuove tecnologie, i social con cui sono nato e cresciuto, tutti possono diventare conosciuti, delle star. L’unica barriera che rimane è la qualità: se ti manca, sparisci proprio perché l’offerta è ampia».

Ed è un mondo in costante evoluzione. «Mi stupisco io per primo di quanto è complesso il mondo del digitale. Una delle mode del momento è l’app Musically: si mima di cantare le canzoni e poi si posta il video. Ci sono ragazzi che diventano famosi anche così. E stento a capirlo». Ma il gioco è questo, simile e diverso da quello della Corrida: il pubblico del Web vuole vedere quello che tutti fanno normalment­e durante la giornata. Far finta di cantare, oppure far finta di ballare. Che poi non è dissimile dal ballare davvero. A partire da domenica 16 luglio chi vorrà partecipar­e alla Cup di «Just dance» – ogni anno tra i giochi più venduti in Italia – dovrà dare del proprio meglio online sulle note di brani prestabili­ti. I migliori ballerini da videogioco potranno accedere alle qualificaz­ioni nazionali, quando - questa volta di persona dovranno convincere i giudici del gioco, tra cui gli youtuber Elenora Olivieri e Riccardo Dose, del loro valore. Quelli più bravi, a ballare o per originalit­à e coreografi­a, andranno alle finali nazionali. «Lì ci sarò anch’io, pessimo ballerino di Just Dance fin da quando è uscito il gioco — spiega Favij che rimanda ad alcuni video a dir poco ironici sul suo canale —. I concorrent­i dovranno essere bravi a fare spettacolo mentre giocano. Un po’ come faccio io nei miei video».

Quale giudice migliore di chi ha capito le dinamiche delle nuove forme di spettacolo, improvvisa­te e fatte in casa? «La forza è nell’assenza di palinsesto —, conclude Lorenzo —. Le cose che faccio le decido al momento, in base alle mode e alle curiosità delle persone. Il nuovo pubblico vuole solo spettacoli on demand, e gratuiti». Nuove regole che la «vecchia» tv dovrà imparare.

La web star «Tramite i social tutti possono diventare famosi. Per rimanerlo devi essere bravo»

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