La corsa record dell’export, in quattro mesi più 6,6%
Calenda: «Dati clamorosamente positivi». Ma nell’e-commerce l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa
Dopo la frenata alla crescita registrata lo scorso anno il 2017 mostra segnali confortanti per l’export. Nei primi quattro mesi le esportazioni sono cresciute del 6,6%: le previsioni per l’intero anno sono di un aumento tra il 3 e il 4%. «Sono dati estremamente positivi, anche se a fine anno la perfomance sarà più normale», ha commentato il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda. La necessità di «agganciare definitivamente l’Italia alla domanda internazionale deve confrontarsi con il «rallentamento strutturale del commercio mondiale», ha annotato il presidente dell’agenzia Ice Michele Scannavini. Al netto del ritardo, cronico, che l’Italia manifesta nel commercio elettronico, penultimo Paese in Europa, dopo la Grecia, nelle vendite online.
Il nostro modello di sviluppo si sta orientando verso una polarizzazione netta tra chi esporta all’estero nonostante il ritorno a forme spinte di protezionismo e chi si sta avvitando in una spirale di contrazione degli investimenti fissi (una diapositiva di Ref Ricerche segnala che le previsioni per il 2017 li attestano al 2%, meno anche del 2016) bassa produttività e organici in riduzione. D’altronde sono (soltanto) 215mila le imprese italiane che vanno all’estero. Seppur diecimila in più di qualche anno fa sono ancora poche. Pochissime. Considerando che 135mila di esse, danno un contributo al valore complessivo delle esportazioni per un importo molto limitato (fino a 75mila euro all’anno). La parte del leone la fanno sempre le stesse. Le poche grandi imprese italiane, alcune multinazionali tascabili. Quelle 4mila realtà con oltre 15 milioni di fatturato, che realizzano oltre il 70% delle vendite complessive sui mercati esteri. Il novero si estende anche alle piccole e medie che sono state in grado di internazionalizzarsi, «secondo forme più sofisticate e complesse», rileva Giorgio Alleva, presidente Istat.
L’Italia, nel 2016, è stato il nono esportatore mondiale con 417 miliardi di euro di export. Con un avanzo di saldo commerciale record di 51,5 miliardi, che toccherebbe quota 77 miliardi se non considerassimo le importazioni di materie prime.