Inediti per Sarzana «Il festival diventa impresa culturale»
Alla rete e alle sue accezioni nel mondo contemporaneo è intitolata la XIV edizione del Festival della Mente di Sarzana (La Spezia), il primo festival europeo dedicato alla creatività e all’indagine dei processi creativi. Dal 1° al 3 settembre, la manifestazione diretta da Benedetta Marietti con la consulenza scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet e promossa dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, con il sostegno di Crédit Agricole Carispezia, propone 63 incontri che coinvolgeranno 65 relatori e oltre 600 volontari, tra adulti e ragazzi.
«A tutti i relatori abbiamo chiesto un contributo inedito e originale per il Festival — ha spiegato la direttrice Benedetta Marietti durante la presentazione di ieri a Milano — e spettacoli in anteprima assoluta. È questa la sfida del festival». Grande ambizione di Sarzana — che si è sempre posta così dal suo esordio, ma che ora lo ribadisce — è dunque il tentativo di offrire al pubblico contenuti assolutamente inediti perché «il festival vuole essere un produttore culturale». Per questo i contenuti delle lectio sono riuniti, ogni anno, nei «Libri del Festival della mente», pubblicati da Laterza, e nell’archivio digitale del sito che raccoglie oltre cinquecento video.
Scienziati, scrittori, storici, filosofi, psicoanalisti, designer e antropologi declineranno il termine «rete» (come insieme di relazioni umane, come trappola, come struttura matematica, come web...) attraverso un percorso interdisciplinare. Perché lo scopo del festival è proprio quello di leggere il nostro presente. Rete significa anche creare sinergie con altre realtà culturali; per questo motivo il festival quest’anno ha partecipato a collaborazioni con Tempo di Libri a Milano, con il Salone del Libro di Torino e con l’Istituto italiano di cultura a Parigi.
Inaugurerà l’edizione 2017 la scienziata Elena Cattaneo, specialista di cellule staminali, che apre la retrospettiva con Le reti che fanno bene alla scienza, idea di circuito solidale che mette al centro il malato. Privilegiando nomi che sono eccellenze nel proprio campo rispetto a personalità già note, tra gli ospiti stranieri parteciperanno Elliot Ackerman, reporter di guerra in Siria, che parlerà di reti nella politica, e la scrittrice palestinese Suad Amiry sui cambiamenti del mondo arabo.
Tra gli italiani, parlerà di fedeltà e infedeltà lo scrittore Edoardo Albinati; di ibernazione il neurofisiologo Matteo Cerri e di universo la fisica Lucia Votano. Tra gli ospiti fissi, invece, lo psicoanalista Massimo Recalcati che interverrà sui tabù, lo studioso del pensiero antico Matteo Nucci sulle reti di eros nei poemi omerici, e lo storico Alessandro Barbero — che ogni anno chiude il festival — sulle principali reti clandestine nella storia.
Fabbrica di creatività e fantasia, il festival ospita un’ampia sezione per bambini e ragazzi. Dei circa cinquecento giovani volontari, trecento quest’anno hanno aderito al progetto alternanza scuola - lavoro attraverso corsi di formazione, tenuti da enti quali il Bergamo scienza, Palazzo Ducale di Genova e Palazzo Te di Mantova, per imparare a conoscere e gestire un festival culturale. Per familiarizzare con il concetto di rete, ai bambini sono proposti workshop e giochi, dai laboratori per creare robot ai corsi di yoga per gestire le emozioni, fino alle lezioni di fotografia con la fumettista Cinzia Ghigliano che illustrerà il mondo di Vivian Maier. Infine la III edizione del Premio speciale andrà al libro di Fabrizio Silei e Simone Massi, Il Maestro (Orecchio Acerbo), dedicato alla personalità di don Milani.
Reti di racconti e di parole in una tre giorni dedicata alla pluralità del nostro tempo.