Penne nere ovunque, l’epopea degli alpini
Nell’ambito delle manifestazioni patriottiche «Per non dimenticare», riferite agli eventi vissuti dall’Italia durante le Guerre mondiali, il Gruppo Alpino di Berceto (centro appenninico del Parmense), aderente all’Associazione nazionale combattenti fondata nel 1919, presenterà dopodomani, domenica 16 luglio, il libro Dal Penna al Don. Racconti alpini 1918-1962 di Pietro Mazzadi (Nemesia editore), una raccolta curata dal figlio dell’autore, Claudio Mazzadi.
Il volume raccoglie le memorie di un uomo che visse la tragedia del secondo conflitto mondiale sul fronte greco-albanese e su quello russo del Don. «Una narrazione corale — sottolinea nella prefazione del libro Mauro Bernardi — di una tragedia vissuta da migliaia di soldati strappati alle loro famiglie, al lavoro, alla loro terra e precipitati negli orrori di una guerra insensata, come tutte le guerre». Saranno presenti all’incontro il centenario Giuseppe Filiberti, menzionato nel volume, e Mario Iannelli, l’ultima penna nera bercetese, entrambi reduci della Seconda guerra mondiale.
Il Giorno del ricordo si aprirà alle 9 del mattino con l’Onore della Bandiera, che sventolerà sull’alto pennone collocato al centro del piazzale Alpini d’Italia, nelle adiacenze della via dedicata a Walter Tobagi, il giornalista del «Corriere della Sera» ucciso a Milano da terroristi rossi il 28 maggio 1980.
Subito dopo, l’ex sindaco del Comune e alpino Vittorio Cagna commemorerà i due caduti bercetesi della Prima guerra mondiale, morti nell’ottobre del 1915 sul Monte Nero e a Santa Lucia del Tolmino: Carlo Pasquinelli, decorato con medaglie d’argento e di bronzo, e Ferdinando Olari, pure medaglia di bronzo al valor militare.
Inoltre Cagna leggerà le motivazioni delle decorazioni estratte dall’Albo d’oro dei caduti della Grande guerra; uomini valorosi che, negli estenuanti anni della guerra di trincea — con i suoi 650 mila morti — si distinsero in numerosi e sanguinosi combattimenti con ardore ed abnegazione, dando prova di profondo spirito di sacrificio, sulle pietraie del Grappa, sulle nevi dell’Adamello, sull’Ortigara, sul Monte Nero, sul Pasubio. Ovunque.
Seguirà la presentazione del libro di Pietro Mazzadi e la manifestazione si concluderà con la celebrazione della Santa Messa al campo e con il tradizionale «rancio alpino».