Corriere della Sera

Vettel ha un’arma in più e ora sogna la vittoria a casa Lewis

- D. spa. Gaia Piccardi

DAL NOSTRO INVIATO

Talmente speciale quel trofeo che non lo puoi portare a casa. Devi accontenta­rti di stringerlo sul podio, poi sei costretto a restituirl­o e ti danno una copia da mettere in bacheca. Il senso di vincere a Silverston­e è racchiuso in quei pochi minuti che Sebastian Vettel vorrebbe trascorrer­e da solo con la coppa. «Mi piacerebbe metterci le mani sopra per un po’ — confida — e poi questo è uno dei templi della Formula 1». Da leader del Mondiale ha il dovere di sognare la quarta vittoria stagionale, il profumo del successo manca da due mesi, da Montecarlo. Dopo, tanta ragioneria, utilissima, cinque minuti di follia (Baku), il «processo» pubblico e la riabilitaz­ione. Adesso è il rivale Hamilton a finire sulla graticola per aver disertato mercoledì l’incontro con i fan a Londra. «Stavo preparando il Gp» la difesa. Era Al comando Sebastian Vettel, 30 anni, guida la classifica con 171 punti, 20 in più di Hamilton (Getty Images) in barca in Grecia, cose da Lewis. Quindi anche se la classifica sorride a Seb, il quattro volte campione del mondo sembra non amare i calcoli: «In Austria mica ero contento di essere arrivato secondo, vorrei vincere ogni domenica. Ma la cosa più importante è che abbiamo confermato di poter lottare su ogni pista per il vertice». L’ottimismo c’è, anche se la battaglia si preannunci­a intensa: dal nuovo motore Ferrari — la power unit numero 3 — Vettel non si aspetta miracoli: «Non credo ci sarà una differenza enorme rispetto a prima». Bisognerà poi vedere quanto crescerà la Mercedes con il nuovo propulsore. Ad ogni modo la Ferrari ha già vinto la gara per far debuttare il «cupolino», la protezione per la testa, che la Fia vorrebbe rendere obbligator­ia nel 2018: viene testata oggi nelle libere.

e fragile che sotto l’ala protettiva di una vincitrice di Wimbledon terraiola, Conchita Martinez (1994), dopo il titolo del Roland Garros e un anno complicato sembra aver ritrovato pace, sorriso e colpi. «Mai affrontata sull’erba: chiederò consigli a Serena» sussurra Venus prima di richiuders­i nella bolla della villa che la ospita tra guardie del corpo e gardenie, serie tv Netflix e il bucato di mamma Oracene, perché se Wimbledon Village ha un pregio è quello di farti sentire a casa. Vincesse, diventereb­be la regina più anziana di sempre. Più dei cespugli sempreverd­i del circolo, più del tetto sul centrale, più di Federer. Ma che delizia sarebbe vedere i due vecchietti aprire le danze al ballo del Savoy, una volta espugnato il tempio.

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