Di Maio in missione da «premier»: migranti, farò pagare il conto a Parigi
A Ventimiglia le lodi al sindaco pd: qui finisce l’Europa. L’Ue indaghi sui minori respinti
sue frontiere con il cosiddetto regolamento di Dublino».
Dalla Sicilia a Ventimiglia, e non si tratta solo di una questione di rima. Nel giorno in cui sbarcano sulle nostre coste 5.000 migranti, Di Maio è nel posto giusto. Ventimiglia è il collo della bottiglia. Questa estrema periferia dove finisce l’Italia è diventata ormai il nostro confine più sofferto. La porta per la Francia, l’ingresso per un Paese che non vuole i migranti giunti soprattutto da Sudan, Eritrea ed Etiopia. A loro l’Italia non interessa. Si fermano qui, e aspettano. Per mesi. I respingimenti sono continui, una media di 50 al giorno, che in estate raddoppiano.
All’uscita del centro di accoglienza della Croce rossa, Di Maio si è rivolto ai pochi cittadini presenti. «A Ventimiglia stiamo sostenendo costi importanti. Nel giorno della Festa della Repubblica francese, nel giorno di “libertè, egalitè e fraternitè”, noi mandiamo un chiaro messaggio alla Francia: qui paghiamo e spendiamo per tenere persone che vogliono andare in Francia. Quando andremo al governo presenteremo il conto a Parigi».
La parola passeur ha una sfumatura romantica che nasconde la realtà dei fatti. Ventimiglia è diventata una piccola capitale del traffico di esseri umani, come ha dimostrato una recente inchiesta dell’Antimafia milanese. Da qui partono almeno venti spedizioni al giorno, furgoni stipati all’inverosimile, colonne di poveracci in marcia lungo le rotaie, che pagano centinaia di euro per fare gli ultimi
«Schilometri del loro viaggio. Dall’inizio dell’anno ne sono morti 12, straziati dai camion, dai treni. «L’ottanta per cento delle persone che arrivano in Italia e vogliono andare da Macron sono quelle che Macron non vuole accettare perché sono migranti economici. Neanche noi possiamo sobbarcarci la responsabilità di tutte queste persone».
L’attacco alla Francia è il messaggio di giornata, ribadito a ogni tappa. Dalla chiesa delle Gianchette, dove un ono stato tutta la sera al telefono con le ambasciate degli altri Stati europei per chiedere l’invio dei loro canadair, perché quelli a disposizione purtroppo non sono abbastanza»: scriveva così Luigi Di Maio, giovedì sera su Facebook, riferendosi all’emergenza incendi che ha devastato l’area del Vesuvio. E chiudeva il post: «Sono in arrivo dalla Francia 3 aerei di cui due canadair», Chi è Luigi Di Maio, 31 anni, è vicepresidente della Camera e deputato M5S. Ha posizioni critiche con la Ue sugli sbarchi gruppo di volontari accoglie ormai da anni i migranti che rifiutano l’identificazione nel centro, fino ai valichi di Ponte San Luigi e Ponte San Ludovico, frontiere che non solo in linea teorica non esistono più. «La Francia e i suoi gendarmi stanno respingendo i minori in violazione degli accordi internazionali. Chiedo alle istituzioni europee di aprire una indagine».
L’auto che lo riporterà a Roma è parcheggiata in una piazzola a dieci metri dal confine. «Per ottenere qualche bonus dall’Unione Europea, il governo Renzi e quelli che ci hanno preceduto, ci hanno svenduto. Hanno autorizzato gli sbarchi nei nostri porti per avere qualche milione di euro da dare come mancia elettorale. Con il Movimento 5 Stelle al governo ci faremo rispettare, dalla Francia e dal resto d’Europa». La portiera si chiude. Dall’altra parte della riga bianca, i gendarmi francesi cercano il fresco seduti sotto una pensilina. Mangiano senza sollevare la testa dal piatto. Non sembrano molto preoccupati.