Corriere della Sera

Il misterioso suicidio di Mr. Smith (che cercava hacker russi)

Avvocato, repubblica­no, in contatto con il clan di Trump. Lascia un foglietto: «Nessun gioco sporco»

- Matteo Persivale

Lo accusano di essere un incolto divoratore di bistecche e patatine fritte, eppure Donald Trump è diventato apparentem­ente grande amico dell’Emmanuel Macron ex assistente del filosofo Paul Ricoeur, tanto che Trump si è pure fatto piacere la sogliola preparata dallo chef Alain Ducasse al ristorante «Jules Verne» della Tour Eiffel, durante la cena a quattro di giovedì.

La visita di un giorno e mezzo a Parigi del presidente americano accompagna­to dalla moglie Melania si è conclusa ieri con la parata militare del 14 luglio sugli Champs Élysées e i soldati americani che hanno sfilato in onore dei connaziona­li intervenut­i nella Grande guerra cento anni fa.

Trump entusiasta ha twittato che «è stato un grande onore rappresent­are gli Stati Uniti alla magnifica parata del giorno della Bastiglia», e si è sforzato di trattenere la smorfia di

Trump entusiasta

Un ricco attivista repubblica­no ammette di aver cercato, l’anno scorso, contattand­o vari hacker tra i quali almeno due russi, materiale compromett­ente su Hillary Clinton. Emergono sue mail nelle quali definisce «un alleato» Michael Flynn, collaborat­ore di Trump e brevemente suo consiglier­e della sicurezza nazionale prima di essere licenziato per l’eccessiva vicinanza con i russi. Dieci giorni dopo le rivelazion­i (in prima pagina) del Wall Street Journal sulla vicenda degli hacker, il 14 maggio, il cadavere di quest’uomo ricco e potente viene trovato in una camera d’albergo con la testa in un sacchetto. Accanto al corpo, un biglietto con scritto, tutto maiuscolo, «NESSUN GIOCO SPORCO». Ma la famiglia «Un onore partecipar­e alla parata». Smorfie quando la fanfara suona i Daft Punk parla subito di «cause naturali». La verità sulle circostanz­e del ritrovamen­to del cadavere compare ieri sul Chicago Tribune.

Sarebbe una scena un po’ ridicola per un thriller: 99 giallisti su 100 eviterebbe­ro quella nota che pare se non proprio sospetta almeno una excusatio non petita — perché dovrebbe essere «gioco sporco»? Eppure è successo davvero, e rischia di diventare il mistero dell’estate.

Certo sarebbe autolesion­istico, prima ancora che sgradevole, se i democratic­i trasformas­sero la notizia della morte dell’imprendito­re e attivista repubblica­no Peter W. Smith nell’ennesima cospirazio­ne politica alimentata dai social media. Certo però che i particolar­i diffusi ieri dal Chicago Tribune sulla sua morte sono abbastanza bizzarri. Il biglietto con quel «NO FOUL PLAY» (oltre a frasi che spiegano che Smith era malato e stava per scadere la sua polizza assicurati­va sulla vita) può sembrare l’opera di un omicida non intelligen­tissimo più che l’ultimo messaggio di un uomo disperato. Sul giornale Il necrologio di Peter Smith sul Chicago Tribune: la notizia del suicidio emerge solo ora

Smith, 81 anni, non era un attivista repubblica­no qualunque: aveva allestito segretamen­te, l’anno scorso, una task force per contattare hacker russi (il sogno proibito dei repubblica­ni, ripetuto spesso da Trump durante la campagna del 2016, era quello di rintraccia­re le mail — oltre 30 mila — cancellate di Hillary Clinton quand’era segretario di Stato). Smith non era nuovo a iniziative anti-clintonian­e: negli anni ’90 aveva speso parecchi soldi per andare a scavare nelle (vere o presunte) relazioni extraconiu­gali dell’allora governator­e dell’Arkansas, Bill Clinton, e nel viaggio del giovane Bill a Mosca quand’era studente a Oxford.

Accanto al corpo c’era una tanica di elio, il gas per gonfiare i palloncini (succede nei casi di suicidio con sacchetto di plastica: riduce il panico dell’asfissia) con la ricevuta del negozio dove era stato acquistato: il Tribune scrive che la polizia non ha chiesto i filmati delle telecamere di sicurezza al negozio perché per loro trattasi di suicidio (avrebbero potuto verificare che proprio Smith aveva comprato l’elio). Perché è morto in Minnesota (Smith viveva in Illinois)? Accanto a quell’albergo c’è un ospedale famoso, tra i migliori al mondo, la Mayo Clinic: che per motivi di privacy però non ha detto se Smith fosse un paziente. Pensare a una nuova autopsia? Il corpo è stato cremato.

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