La vicenda
Ieri è stata un’altra giornata drammatica nel Centro-Sud Italia per gli incendi boschivi. Colpite in modo particolare la Sardegna e la Sicilia. Ma sono continuati anche i roghi ai fianchi del Vesuvio e in molte zone della Calabria
Solo ieri mattina il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento ha ricevuto 19 richieste di intervento aereo: 4 rispettivamente dalla Calabria e dalla Campania, 3 dalla Sardegna e 3 dalla Sicilia, 2 dal Lazio, una richiesta ciascuno dalla Basilicata, dall’Umbria e dalla Puglia
Il lavoro svolto dai piloti dei mezzi aerei (13 Canadair, 2 elicotteri del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e 3 elicotteri della Difesa) ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere 6 roghi. Due Canadair francesi hanno operato a supporto della flotta, in formazione con un Canadair italiano
Secondo i dati di Legambiente in un solo mese (da metà giugno e metà luglio) in Italia è andato in fumo tutto quel che è bruciato nell’intero 2016: si tratta di 26.024 ettari di superfici boschive, pari al 93,8% della superficie totale bruciata nell’intero anno scorso
Le regioni più colpite sono la Sicilia con 13.052 ettari, la Calabria con 5.826 e la Campania con 2.461
Il fronte del fuoco adesso assedia le città, lambisce le periferie e per la Sicilia l’emergenza in qualche caso diventa panico collettivo. Com’è accaduto ieri a Sciacca con le fiamme arrivate quasi in pieno centro, fino a Viale Vittoria, fra tre palazzi evacuati, quaranta famiglie per strada, anziani intossicati, bambini terrorizzati e una scuola da dove scappavano i ragazzi della vicina parrocchia.
Scena simile a quella vissuta dall’altra parte dell’isola, fra i B&B e le case vacanze appena sopra Taormina, territorio di Castelmola, con turisti in fuga e pure il sindaco Orlando Russo bloccato tra le fiamme sull’unica stradina tutta tornanti, poi liberata a fatica da forestali e Vigili del fuoco. Ma con un bilancio drammatico, come protesta il sindaco: «Su diciassette chilometri quadrati di terreno tutto boschi, ne abbiamo