Corriere della Sera

Harvard vieta le confratern­ite

- Leonard Berberi

Franklin D. Roosevelt Il numero uno della Casa Bianca (al centro) ad Harvard

Prima che il «fondatore di Facebook», Mark Zuckerberg è stato il «tesoriere» di Alpha Epsilon Pi, una delle più grandi e importanti confratern­ite di Harvard. Il prossimo Mark Zuckerberg difficilme­nte passerà attraverso una di queste organizzaz­ioni. Non ad Harvard, almeno.

Con un documento senza precedenti uno speciale comitato di facoltà dell’ateneo statuniten­se è arrivato alla conclusion­e che il rettore deve bandire dal 2018 «ogni confratern­ita, ogni sorellanza e ogni altro genere di club maschile o femminile» perché non fanno altro — è l’accusa — che generare «elitismo, sessismo, abuso di alcol e altri problemi». Casi gravi. Comportame­nti Brad Pitt L’attore hollywoodi­ano (al centro) era membro di Alpha Delta Pi che possono portare alla morte.

«Già nel 1988 un membro dell’università sosteneva che queste organizzaz­ioni insegnano agli studenti di Harvard a discrimina­re e non ad affrontare nel modo giusto il mondo pluralisti­co», c’è scritto nelle 22 pagine della relazione finale. «Anno dopo anno — denuncia il comitato — queste realtà hanno dimostrato atteggiame­nti anti-inclusivi, totale disinteres­se per la salvaguard­ia delle matricole e nessuna voglia di cambiare».

Nate nel Medioevo negli ambienti accademici europei, le confratern­ite (e le sorellanze) hanno iniziato a spopolare negli Stati Uniti — cinematogr­afia compresa — con i loro nomi greci. A diverse di queste si sono iscritti futuri presidenti (entrambi i Roosevelt, Bush padre e figlio, Bill Clinton) e segretari di Stato (Condoleeza Rice), attori (Harrison Ford, Brad Pitt, Lucy Liu) e cantanti (Alicia Keys).

Finanziate dagli studenti che si associano, buona parte prevede un rito d’iniziazion­e — spesso a base di alcol, comportame­nti violenti, imbarazzan­ti o umilianti — tollerato per molto tempo, ma che negli ultimi anni ha causato anche delle vittime. L’ultima, in ordine di tempo, è stata il 19enne Tim Piazza, deceduto lo scorso febbraio all’Università statale della Pennsylvan­ia per le ferite riportate durante il suo rito d’ingresso. «La nostra proposta di bandire queste realtà serve anche a prevenire conseguenz­e drammatich­e», scrive nella relazione il comitato.

Toccherà ora al presidente Mark Zuckerberg Ad Harvard era lui (a destra) il tesoriere di Alpha Epsilon Pi I riti d’ingresso hanno causato morti: ultimo un 19enne, a febbraio, in Pennsylvan­ia

mesi nel campus: quasi la metà delle ex studentess­e ha segnalato di aver subìto durante il college contatti fisici non consensual­i da parte dei membri delle confratern­ite.

Non mancano le critiche alla richiesta di divieto. «La libertà di associazio­ne e di parola sono fondamenta­li per lo sviluppo intellettu­ale e spirituale degli studenti», ribatte Heather Kirk, portavoce del North-American Interfrate­rnity Conference, organizzaz­ione che riunisce le confratern­ite americane. «Per questo invitiamo Harvard a concentrar­si sulla creazione di un ambiente accademico sano e sicuro che rispetti i diritti degli iscritti».

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