Corriere della Sera

«Caro papà, così ti ricordo alla mia famiglia»

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Caro papà Roberto, non ho molta dimestiche­zza con la scrittura, ma voglio qui ricordarti in modo semplice e spontaneo narrando solo alcuni fatti che non perdo occasione di narrare con orgoglio alla mia famiglia. Ti alzavi molto presto al mattino per prendere il primo treno per Milano in modo di avere il tempo necessario per arrivare in orario al lavoro recandoti a piedi da Bovisa allo stabilimen­to, così da risparmiar­e le monete per prendere il tram che la mamma ti dava ogni giorno. Ti voglio dire che tutte quelle monete le abbiamo ritrovate dopo la tua prematura morte, nel posto preciso da te indicato sulla tua agenda. Caro papà, sei stato forse troppo discreto e silenzioso con noi 5 figli (avevi troppo poco tempo da dedicarci), ma sei stato veramente buono. Ricordo che quando la mia boxerina Axia aveva l’occasione di scappare da casa, percorreva qualche chilometro del paese solo per venire a trovarti nella tua «bottega» per farti una grande festa. Da ultimo, babbo, ti devo aggiornare circa due importanti novità sulla mia famiglia: Cecilia ha avuto una splendida bambina di nome Ester che vuole molto bene al nonno Enrico (forse anche perché è troppo accondisce­ndente con lei); l’altra riguarda, purtroppo, la scomparsa della mia amata, Giancarla alla quale eri particolar­mente affezionat­o (sapessi gli elogi che ha avuto su Facebook da tanti suoi ex scolari). Ti raccomando di raccontarl­o alla mamma! Arrivederc­i papà!

Enrico G. Ogni sabato pubblichia­mo il ricordo di una persona che ci ha lasciato

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