Corriere della Sera

Dentro e fuori

- Lorenza Cerbini

affrescate, al centro un tavolo importante, intorno tanti gessi: una Venere, qualche cavallo. Spiega Raspini: «Ho avuto la fortuna di imbattermi nel camioncino di un rigattiere. Nella foto grande Giovanni Raspini nel bagno della dimora e lo studio con i gessi. Qui accanto l’esterno della casa («la struttura è quella del ‘500, si è fatto il restauro conservati­vo») e la sala della musica. A destra una sua specchiera con i temi della caducità della vita Provenivan­o dallo studio di uno sculture fiorentino scomparso. Vidi spuntare la testa del cavallo, decisi di acquistare tutto».

Dalla fabbrica della vicina Pieve al Toppo escono, invece, coccodrill­i e ranocchi in argento. Poi ci sono teschi e clessidre. Raspini cita la peste e la guerra dei Trent’anni. «Sto lavorando sulla Vanitas, sugli elementi che evocano la caducità della vita come tramandata nelle opere dei pittori fiamminghi del Seicento. Non faccio moralismo. Esploro l’estetica. Due anni fa ebbi il privilegio di parlare con Zygmunt Bauman. Mi chiese come stesse andando l’economia della città. Fui costretto a dire che tante aziende sono scomparse per la guerra dei prezzi. “La bellezza ci salverà e vi salverà”, disse. Una frase abusata, ma detta da lui ha un valore diverso».

A villa Santa Maria non ci sono quadri alle pareti. «È a prova di ladro», scherza Raspini e cita Coco Chanel: «L’eleganza è sottrazion­e. Questa casa richiede nudità, non possono esserci quadri». Solo vicino alla porta d’ingresso ci sono delle stampe. «Faccio le regole e poi le rompo — scherza ancora —. Sono le foto di scena di Divorzio all’italiana. Amo il cinema di quegli anni e ho comprato anche quelle di Rocco e i suoi fratelli e La Dolce vita». Il cinema stesso è entrato nella sua casa, piantato in soffitta. «Vi ho installato il parquet del cinema-teatro Politeama, un luogo meraviglio­so, demolito dieci anni fa. Quel parquet stava per essere bruciato. L’ho recuperato e ripulito. Ha sentito la voce di Totò, Dapporto, Miranda Martino, Lucio Dalla. Si vedono le tracce delle cicche americane e le bruciature da sigaretta. Quel legno è come un antico manoscritt­o, conserva tracce di una vita passata e continua a raccontare». Tra le passioni di Raspini la musica. Batteria, chitarra e basso sono in un angolo vicino alla libreria. «Sono appassiona­to di musica rock Anni 60 e 70. Amo suonare le canzoni dei Rolling Stones e ho fatto tre ore di coda per vedere, al Circo Massimo, Mick Jagger. Lo rifarei ancora».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy