Corriere della Sera

Popolare Vicenza, multato Zonin Le cause slittano

- di Fabrizio Massaro

Arrivano le maxi sanzioni della Banca d’Italia a carico degli ex vertici di Popolare di Vicenza, a cominciare dall’ex presidente Gianni Zonin. La multa comminata è pari a 3,6 milioni di euro — una delle più alte nell’ambito della crisi delle banche — e coinvolge ex amministra­tori ed ex dirigenti dell’istituto: per il solo Zonin la multa è di 234 mila euro mentre l’ex direttore generale Samuele Sorato dovrà pagare 258 mila euro. In totale i soggetti sanzionati sono 24, tra i quali anche l’ex Ragioniere dello Stato, Andrea Monorchio, che per un periodo è stato vicepresid­ente della PopVi.

Gli ex vertici degli istituti saltati — oltre che alle sanzioni della Vigilanza — sono esposti anche alle inchieste penali e alle azioni di responsabi­lità. Ma proprio su quest‘ultimo fronte cominciano ad emergere le difficoltà che dovranno superare le liquidazio­ni delle due banche, anche dal punto di vista legale. Un primo effetto collateral­e della liquidazio­ne coatta amministra­tiva è la chiusura pressoché automatica delle azioni di responsabi­lità da complessiv­i 4 miliardi di euro nei confronti degli ex vertici delle due banche venete, da Zonin a Sorato, da Vincenzo Consoli a Flavio Trinca (per Veneto Banca). La conseguenz­a pratica è che le prime udienze delle cause — fissate a fine ottobre per Vicenza e a metà novembre per Veneto Banca, entrambe davanti al Tribunale delle imprese di Venezia — slitterann­o di settimane, se non mesi, per tenersi ormai nel 2018. Succede perché tecnicamen­te, secondo la legge fallimenta­re e il testo unico bancario, il soggetto giuridico che ha promosso la causa — cioè la banca spa — non esiste più: i commissari liquidator­i dovranno di conseguenz­a ricomincia­re daccapo (in gergo «riassumere la causa»), fissando una nuova data per la prima udienza e concedendo ai convenuti nuovi termini a difesa (almeno 90 giorni). Tutto questo, sempre che i commissari non decidano di intervenir­e sugli atti di citazione, modificand­o i termini delle contestazi­oni e delle richieste. La causa civile che coinvolge Zonin poi è doppia: l’ex presidente della PopVi lo scorso aprile ha avviato un’azione contro il suo ex istituto per l’accertamen­to della correttezz­a del suo operato. Anche qui adesso dovrà cambiare il convenuto.

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