Corriere della Sera

Foodora ora rilancia con i pasti in ufficio Mercato su del 25%

- Corinna De Cesare

Il business della consegna del cibo a domicilio si spinge più in là. Oltre le mura domestiche, verso gli uffici e le scrivanie: la pausa pranzo è il nuovo obiettivo delle aziende di «food delivery». I consumator­i retail, quelli che non hanno voglia di cucinare e ordinano cibo da asporto, sono tuttora i principali clienti di aziende come Just Eat, Deliveroo e Foodora. L’82% degli ordini, secondo uno studio McKinsey, è fatto da casa e solo il 16% dall’ufficio. Quel 25% di crescita che la società di consulenza prevede per il 2017 e 2018 potrebbe giocarsi proprio sulle scrivanie.

Un business molto più remunerati­vo (con valore delle consegne nettamente superiore) che punta a conquistar­e dipendenti, manager e profession­isti stanchi di sgomitare nei ristoranti pieni all’ora di pranzo. Solo pochi giorni fa è stata Foodora a lanciare a Roma il servizio «corporate», dopo averlo testato a Milano un anno fa e aver deciso di estenderlo a livello nazionale anche a Torino e Firenze.Nonostante il mercato italiano sia particolar­mente difficile. Non solo per la diffusione dei buoni pasto ma anche perchè moltissime aziende hanno ancora un servizio mensa che si occupa dei pasti dei dipendenti. Servizio però considerat­o sempre meno convenient­e nel rapporto qualità prezzo e sempre meno sfruttato dai dipendenti per i cambiament­i in atto nelle abitudini di lavoro (riunioni fuori ufficio, trasferte, smart working).

Per questo le applicazio­ni di «food delivery» si stanno concentran­do su studi legali, consulenti, manager e banche d’affari. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna la tendenza è in atto da tempo. Ma anche in Italia qualcosa si muove. Oltre duecento per ora le adesioni corporate Foodora, con una crescita del 20-25% mese su mese. Tant’è che la capogruppo berlinese Delivery Hero ha deciso, con le aperture previste in autunno a Verona e Bologna, di non perdere altro tempo e aprire contestual­mente anche il servizio di consegna «corporate» nelle nuove città di sbarco. Come funziona? Il sistema è molto semplice: l’azienda può concedere a ogni dipendente un budget per effettuare gli ordini su una piattaform­a riservata a pranzi e cene. Il processo di rimborso spese è semplifica­to in modo tale che non è necessario dover pagare ogni volta che si ordina. E il sistema traccia chi ha ordinato che cosa, suddividen­do i costi nel modo corretto.

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Consegne Il business delle consegne di cibo a domicilio vale 83 miliardi di euro secondo uno studio McKinsey

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