Corriere della Sera

Myrta Merlino: «L’aria che tira», una start-up di successo

- Stefano Landi

Chiamatela pure, mago Merlino. Da sei anni, tutti i giorni in onda, Myrta Merlino ha chiuso l’ultima stagione de «L’aria che tira» su La7 con uno share del 5,68 per cento. Nonostante le insidie della fascia oraria e la concorrenz­a dei tg. «Mi dicevano che quell’orario era la fossa delle Marianne. Non funzionava niente, dall’attualità alla cucina. La nostra è diventata una start-up di successo. Il programma funziona perché non ho mai considerat­o il pubblico del mattino una platea di serie B. Ogni settimana aggiungiam­o qualcosa» racconta Merlino, dopo aver chiuso un’altra stagione dando del tu all’Auditel e con la possibilit­à di un affaccio serale nella nuova stagione del canale.

Il programma durante l’estate va in onda ogni giorno con al timone Francesco Magnani e Gianmaria Pica, due della «squadra Merlino». «Il merito che mi riconosco è aver allenato un gruppo di ragazzi che in molti casi nemmeno venivano dal mondo della tv» spiega la conduttric­e napoletana, volto storico di La7. «La forza di questa rete sta proprio Volto Myrta Merlino è un volto storico di La7: è approdata nel 2009 con «Effetto Domino» nel fatto che ognuno di noi ha un linguaggio diverso: Mentana, Floris, Formigli, Gruber, ognuno ha la sua chiave per raccontare i fatti».

C’è il gioco di squadra. Poi però anche i meriti del conduttore: «Arrivo dalla scuola Minoli. Ma il mio sogno è immaginare uno show alla David Letterman. Raccontare il reale con un approccio ironico. In Italia non è facile, ma io sono così nella vita. Fare questo mestiere significa surfare ogni giorno sull’onda delle notizie. E se queste sono alte è più facile prendere slancio. Con noi lavora una squadra di 25 giovani film-maker: è con loro che voglio raccontare dal basso questo Paese che cambia».

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