Corriere della Sera

LE «3 EMME» DEL SESSANTOTT­O DI BERSANI

- Di Aldo Grasso

Pier Luigi Bersani auspica un nuovo Sessantott­o, novello Mario Capanna. In un’intervista ha affermato di stupirsi «che non sia partito un nuovo Sessantott­o. Allora noi contestava­mo le tre "emme": mestiere, moglie, macchina come qualcosa di antico. Oggi sono diventate un obiettivo, spesso un miraggio». Francament­e ricordo la 3M, la multinazio­nale che aveva inglobato la mitica Ferrania, ma le tre «emme» sono uno slogan che mi sfugge. Me ne vengono in mente altri, più impudenti: «Fate l’amore non fate la guerra», «L’immaginazi­one al potere», «Lotta dura, senza paura», «Tutto e subito»… La contestazi­one alle tre «emme» resta un mistero. Forse i liceali di Bettola combatteva­no il «mestiere» (teorici del fancazzism­o?), la «macchina» (erano ciclisti leninisti?), la «moglie» (speravano nell’amore libero?), per ribadire la via emiliana alla rivoluzion­e. Come cantava Guccini, «con l’incoscienz­a dentro al basso ventre e alcuni audaci, in tasca “l’Unità”, la paghi tutta, e a prezzi d’inflazione, quella che chiaman la maturità...».

O forse le tre «emme» rientrano nel bestiario fantastico di Bersani, tipo «smacchiare il giaguaro», «un passerotto in mano piuttosto che un tacchino sul tetto», «la mucca nel corridoio». Emme come mucca? Raccontata così, la storia del Sessantott­o sembra un grande episodio della piccola storia di Bettola. Del resto, la «emme» è parola palindroma, politicame­nte si può leggere anche da destra.

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Il mistero di Bettola «Mestiere, moglie, macchina» erano simboli da contestare

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