Corriere della Sera

Il bonus da 80 euro? Oltre la metà per i consumi

- Di Fabio Savelli

Il bonus da 80 euro «ha avuto un significat­ivo impatto macroecono­mico». Secondo uno studio condotto da tre economisti della Banca d’Italia (Andrea Neri, Concetta Rondinelli e Filippo Scoccianti) le famiglie beneficiar­ie del bonus Irpef (deciso dal governo Renzi nel 2014) hanno «aumentato la spesa mensile per alimentari e mezzi di trasporto di circa 20 euro e 30 euro, rispettiva­mente, consumando il 50-60% del bonus nel corso dello stesso anno». Una prova a supporto di chi ha sempre sostenuto come l’incentivo sia servito davvero per ravvivare i consumi Il report ricorda come gli 80 euro mensili siano stati destinati ai lavoratori con redditi annui tra gli 8 mila euro e i 26 mila.

I conguagli Secondo lo studio di Bankitalia 1,5 milioni di persone hanno restituito il bonus

Il governo ha puntato a una platea di dieci milioni di lavoratori, con il riconoscim­ento del premio tramite un meccanismo automatico, soggetto poi a conguagli. In realtà, aggiunge il rapporto, «si stima che circa 1,5 milioni di persone ha dovuto restituire il bonus nel 2015», perché a conti fatti non rientrava nei requisiti necessari per l’accesso. L’analisi degli economisti dell’istituto di via Nazionale, anticipata per alcuni aspetti anche nella relazione annuale della Banca d’Italia, ha rilevato che «i consumi sono aumentati di 3,5 miliardi di euro», con «il 40% della crescita della spesa per consumi del 2014 che si deve all’introduzio­ne del bonus». A distanza di tre anni da quella che l’ex premier Renzi definì «la più grande operazione di redistribu­zione fatta negli ultimi anni» arriva così l’approvazio­ne di Palazzo Koch. Per un’iniziativa tacciata di populismo. Per i suoi detrattori vista come una mancia elettorale. Per la quale lo stesso Renzi recentemen­te ha recitato il mea culpa per averla presentata «come una televendit­a».

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