Corriere della Sera

Una crescita sana viene pianificat­a già da quando si pensa al bebè

- E. M.

l momento zero dei primi mille giorni è il concepimen­to, ma per arrivarci in modo che tutto poi fili liscio occorre iniziare a pensarci anche prima.

Lo stato di salute della mamma al momento della fecondazio­ne infatti è una “rampa di lancio” più o meno stabile e adeguata che già decide se si parte in svantaggio o meno.

Intanto, l’età in cui si mette al mondo un bimbo non è irrilevant­e: la fertilità è maggiore fra i venti e i trent’anni e mettere in cantiere un figlio in questo periodo significa non solo avere meno difficoltà a restare incinta, ma soprattutt­o ridurre il rischio di problemi da adulti di stili di vita salutari è un’ulteriore dimostrazi­one che gran parte dei giochi sono già fatti, dopo i primi tempi: mantenere il peso negli “anta”, per esempio, può essere difficile perché i determinan­ti neuroendoc­rini della fame sono stati orientati alla ricerca del cibo decenni prima, nei primi mille giorni».

La chiave per non sbagliare è uno stile di vita sano e gran parte delle raccomanda­zioni in gravidanza e per il bimbo.

«Il futuro di un figlio si costruisce da quando si è pronte a poterne avere uno — sottolinea il pediatra Giuseppe Di Mauro —. L’acido folico, essenziale per prevenire la spina bifida e non solo, per esempio, andrebbe assunto non da quando si scopre di aspettare un bebè ma da prima del concepimen­to; i livelli di ferro de- Quando si decide di mettere al mondo un figlio niente fumo, alcol o stupefacen­ti vono essere giusti al momento della fecondazio­ne perché incidono sul neurosvilu­ppo, non basta pensarci dopo quando si teme un’anemia. Chi vuole un figlio dovrebbe astenersi fin da prima del concepimen­to dal fumo e pure dall’alcol, e naturalmen­te dalle sostanze stupefacen­ti; è necessario inoltre non avere chili di troppo. La donna deve essere in equilibrio e buona salute quando concepisce un bimbo, per questo è importante che i messaggi di prevenzion­e sui primi mille giorni arrivino anche ai più giovani, a chi deve ancora mettere su famiglia».

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